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L’Italia è diventato un Paese di venditori. Si vende il proprio sesso per avere un posto in parlamento, un ministero. Si vende il sesso degli altri, meglio sarebbe dire delle altre, per avere un appalto, una commessa per la fornitura di apparecchiature mediche. Si vende la propria professione per avere un posto da direttore di telegiornale. Si vende la propria faccia sui manifesti elettorali per un posticino in un consiglio regionale. Non produciamo più idee, prodotti innovativi, personalità istituzionali, intuizioni creative.

A Roma, a due passi da Montecitorio, al Teatro Capranica e “sotto le gonne del Parlamento", è attesa oggi, dalle ore 11 a mezzanotte, la Festa dei Pirati. Una densa giornata di conversazioni, performance e video, per focalizzare l'attenzione su uno dei fenomeni culturali più pregnanti: l'uso creativo dei contenuti distribuiti in rete e dell'espansione delle libertà civili in Internet.

Una nave assaltata dai pirati nel Baltico, in pieno 2009. Era dal 1.500, dai tempi di Sir Francis Drake, il corsaro inglese, che non avveniva qualcosa del genere.

Quella che raccontiamo nelle pagine successive è la storia di un vero intrigo internazionale, con i maneggi e i depistaggi dei 3 servizi segreti più efficienti del mondo : la CIA, l'FSB ( ex KGB ), e il Mossad. Una vicenda che parte dalla fine della guerra fredda, dall'affondamento del sommergibile nucleare Kursk, nel 2000. Un incidente in cui giocò un ruolo importante la marina statunitense. Fonti qualificate affermano che fu una nave USA, che stava spiando le manovre militari cui il Kursk partecipava, a provocare l'incidente che affondò il sottomarino. E che per rimediare, gli USA s'impegnarono a recuperare e mettere in sicurezza i siluri atomici dello stesso Kursk. Operazioni complicate e lunghe, ancor di più se in mezzo ci sono 9 anni e 2 presidenti diversi, Bush e Obama.