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LE PRIVATIZZAZIONI? BELLE DA MORIRE

Il caso di France Telecom, se lo Stato diventa una SpA

La storia di France Telecom, che questo numero di 3D racconta, è una storia di ordinaria privatizzazione. Una delle tante declinazioni regionali del diktat mondiale che alle parole d’ordine di “liberalizzazione”e “deregulation” si fa carico di affrancare ogni bene di proprietà pubblica dai vincoli dello Stato, per consegnarlo all’iniziativa economica privata. Una missione febbrile e contagiosa, che raccoglie proseliti ovunque. Anche qui da noi, dove la cronaca riporta periodicamente programmi di privatizzazione che vanno dalla svendita degli immobili e del demanio pubblico ( chi non ricorda la proposta ai limiti della boutade del ministro Tremonti della messa in vendita delle spiagge) sino alla riduzione a SPA di settori strategici quali la gestione dell’acqua, la Difesa, la Protezione Civile. Un disegno, quest’ultimo, che solo ieri ha subito un primo stop, ma che verrà certo riproposto.

Lavorare? Uno sport estremo

Meglio morti che licenziati

Lavorare stanca? No, uccide. Eccola la inconfessabile verità che il Capitalismo del Terzo Millennio non riesce più a nascondere. Si era teorizzata la fine del lavoro. Oggi nel mondo globalizzato, stante l’era post-industriale ci sono più operai che nell’era industriale. Tanti sono, quanti meno diritti hanno mai avuto, dai tempi de “La condizione della classe operaia in Inghilterra” di Frederich Engels, quello che con Marx ebbe l’ardire di scrivere “Il manifesto del partito comunista”.

Come funzionava il rullo compressore di France Telecom

Mi hanno distrutto

Brani del libro di Yonnel Dervin* raccolti e commentati da Catherine Magueur

8 settembre 2009
Racconta Yonnel: “L’aria vagamente imbarazzata,  il mio  manager ( sic !), mi annuncia il mio cambio di ufficio verso la strada che dà a un garage.”
Retrocesso! Dopo 30 anni di servizio. Lui che è stato sempre oggetto di buone valutazioni! 
“E’ una cosa un po’ delicata da  dirti…ma sei arrivato ai limiti delle tue capacità. - continua a ricordare Dervin - Penso che alla tua età,  non avrai più molte possibilità di fare progressi” 

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