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PER UN GIORNALISMO AVATAR

di Giulio Gargia

Quella che avete davanti è una sintesi delle linee editoriali di una nuova avventura, un progetto che si chiama 3D, e che comincia proprio ora, nel momento in cui state leggendo queste righe.

Vorremmo fare con un’operazione che tiene insieme l’innovazione nel linguaggio su 3 campi : cinema, new media e giornalismo scritto.

Per fare questo, l’idea è quella della “ traduzione” in linguaggi pop di un tradizionale strumento della carta stampata: l’inchiesta giornalistica. Ogni settimana, cioè, 3 D presenterà un’inchiesta sul fatto più interessante della settimana, RACCONTANDOLA A FUMETTI.

Abbiamo chiamato questo progetto 3D per vari motivi. Intanto, perché ci pensiamo come un “ soggetto Avatar ”, una testata che vuole fare giornalismo immettendosi in un altro corpo, quello composto di strip e balloons.

Fatti di attualità particolarmente significativi saranno narrati in un linguaggio che aggiungerà immagini e azioni alla tradizionale comunicazione giornalistica, immettendovi quindi un’emozione in più.

Faremo insomma una sorta di docu-fiction, in cui mischieremo le tecniche della tradizione fumettara con il classico reportage di cronaca. E’ una scommessa, certo. Ma il rischio è quello che ci diverte, ed è come i lavori degli immigrati: una cosa che gli italiani non vogliono più fare.

Anche per questo, 3D opererà con varie entità: quella della carta stampata, quella di Internet e quella multimediale, proponendo operazioni che entrano nel delicato rapporto tra il “ virtuale” e il reale.

Altro motivo della nostra scelta, è che gli sponsor ideali saranno ricercati tra chi cerca nell’innovazione tecnologica la “terza dimensione” dello sviluppo, quella “ terza rivoluzione industriale” teorizzata da Rifkin. Il terzo, culturale, perché da sempre “la terza dimensione” è sinonimo di svelamento, approfondimento, della capacità di avere una marcia in più nel guardare la realtà. E richiama subito l’innovazione, tanto quella tecnologica che quella comunicativa.

Nel nostro racconto del mondo, daremo conto di quello che succede negli universi dei nuovi media. I social network, i fenomeni dell’Open Source e del copleft e Creative Commons, e le nuove figure creative e artistiche che emergono da questi settori ( pensiamo ad esempio VJ ) saranno al centro della nostra attenzione.

Parleremo poi diffusamente non di “spettacolo” ma di “ società dello spettacolo”, cioè racconteremo come i parametri della narrazione spettacolare abbiano invaso ogni campo della convivenza, a partire dai rapporti privati.

Per questo, partendo dalla narrazione dell’attualità cinematografica, useremo una particolare attenzione verso le forme di comunicazione giovanili legate ai nuovi media, da Facebook agli sms, da Second Life al fumetto in un percorso che va dalla fiction alla cronaca. L'obiettivo è quello di legare sempre la dimensione virtuale ottenuta dalle nuove tecnologie con la dimensione complessiva della vita personale e sociale.

Su questi terreni, si gioca buona parte del futuro, nostro e dei nostri Avatar.

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