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Manifestazione tutti a scuola

Ghigliottina davanti a Montecitorio

Si è svolta questa mattina, in piazza Montecitorio, la manifestazione “L'ultimo taglio: la politica condanna i disabili” organizzata dalle associazioni Tutti a scuola e Disabilandia per denunciare la mancanza di attenzione ai diritti dei portatori di handicap.

La protesta choc: davanti al Parlamento gli organizzatori dell'iniziativa hanno installato una ghigliottina (alta quattro metri). Subito dopo, due boia, accompagnati dal rullo dei tamburi, sono saliti sul patibolo e hanno eseguito le condanne dei disabili sotto lo sguardo incredulo di politici, turisti e passanti. Diversi parlamentari si sono anche interessati al caso e hanno annunciato ai manifestanti iniziative legislative mirate. Tra questi, Rocco Buttiglione e Piero Fassino. Ma in attesa di concrete risposte, la protesta è andata avanti. Ogni esecuzione, è stata preceduta dalla lettura della sentenza di condanna alla pena capitale che riassume i principali disagi riscontrati quotidianamente dai disabili e dai loro familiari nella vita di tutti i giorni.

Il testo della sentenza: «In nome della politica italiana io ti condanno. Ti condanno a non avere insegnanti di sostegno specializzati. Ti condanno alla mancanza di continuità didattica. Ti condanno ad avere dirigenti scolastici e insegnanti incompetenti e non aggiornati. Ti condanno alle barriere architettoniche che ti impediscono di frequentare la scuola. Ti condanno a non avere l'assistenza igienica di cui avresti bisogno. Ti condanno all'assenza di strutture in cui crescere e vivere. Infine, in nome della politica italiana, ti condanno a essere dimenticato. E dunque a non esserci più».

In piazza oltre un centinaio di manifestanti: da Napoli e Livorno i gruppi più numerosi. Genitori, insegnanti, operatori sociali e volontari, insieme con i loro ragazzi “condannati” alla pena capitale, hanno esposto striscioni e distribuito un volantino che, al di là dell'impatto spettacolare, chiarisce le ragioni che li hanno spinti a portare una ghigliottina davanti al Parlamento, e anche a metterla in azione.

Segue il testo integrale del volantino: Un paese capovolto è un paese che ha smarrito le priorità. Un paese capovolto è un paese che non è in grado di assicurare assistenza e cure a chi ha bisogno ed invece assicura assegni di invalidità frutto di illeciti collettivi che coinvolgono a vario livello medici, funzionari e politici ad invalidi che non sono tali. Sconcerta e indigna apprendere che ogni anno destiniamo a falsi invalidi civili oltre 1 miliardo di euro.

La ghigliottina per i genitori di un figlio disabile è contemporaneamente una sensazione e una tentazione : la sensazione di abbandono e di solitudine di chi vive la disabilità e la tentazione di farla finita convivono drammaticamente nei familiari dei disabili. Questa non è una manifestazione di protesta , questo è un modo per esprimere un dolore enorme, è un pretesto per raccontare a chi ci ascolta che la disabilità è una condizione estremamente seria che richiede una consapevolezza ed una attenzione da parte della classe politica che sembra non esistere. La ghigliottina racconta di una politica che condanna i disabili e le loro famiglie , tutte le volte che si evita di combattere la corruzione , di contrastare l'evasione fiscale, di urlare che dalle armi non verrà fuori la pace la politica emette la sua condanna. Intorno a noi sembra esserci una desolante indifferenza che l'ipocrita solidarietà di un governo che delega progressivamente alla filantropia ed al 5 per 1000 le sue prerogative sociali rappresenta compiutamente. In questo deserto non meraviglia più nessuno che gli italiani scelgano di investire nei video poker e nelle scommesse molto di più di quanto destiniamo al ministero della istruzione e della università e ricerca. In questo deserto nessuno si scandalizza se si considera una priorità una opera come il ponte sullo stretto di Messina e non la fine, perché è di fine che si tratta, che faranno i centinaia di migliaia di disabili italiani abbandonati nelle loro famiglie dopo il percorso della scuola dell'obbligo. In questo paese capovolto si può affermare che la scuola non riduce gli insegnanti di sostegno quando si sa benissimo che gli stessi sono ridotti a monte da una legge finanziaria folle che regolamentava il numero di insegnanti indipendentemente dagli alunni disabili. Nessuna meraviglia, dunque, se il ministro Gelmini può emanare ad inizio di anno una circolare in cui rassicura che la presenza degli alunni disabili non supererà in ogni classe le 2 unità e poi, quando da tutta Italia le si fa notare che questo non è vero, perché gli alunni sono almeno 3 o 4 fa spallucce e riferisce che ormai l'anno scolastico è già cominciato... peccato che dal prossimo anno gli alunni disabili, come sempre cresceranno di circa 4000 unità e gli insegnanti saranno sempre di meno. Dovrebbe far riflettere chi legge che è stato lo stesso ministro a eliminare con una norma contenuta nella finanziaria il tetto massimo di alunni disabili per classe, dovrebbe far riflettere chi legge sapere che negli ultimi 5 anni i Tar di tutte le regioni italiane suppliscono con ordinanze ripetute alle ore di sostegno specializzato che le famiglie richiedono. Se a qualcuno avrà fatto impressione la ghigliottina forse, da oggi, potrà domandarsi cosa fare per evitare che la tentazione di utilizzarla insieme ai propri figli disabili divenga una realtà.

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