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Gli occhi sul futuro del cinema degli anni '70

Da lunedì 27 maggio all'Alphaville di Roma 2013: I SOPRAVVISSUTI , una rassegna sulla fantascienza distopica nel cinema degli anni 70 a cura di Ugo G. Caruso e Marcello Rossi

Siamo tutti scontenti del tempo che viviamo. Diciamocelo, non è proprio quello che avevamo sognato . Però a pensarci bene poteva( o potrebbe ancora) finire peggio. Uno scenario da incubo! Metropoli deserte in cui imperversano orde di freaks albini o al contrario sovrapopolate con la gente affamata che si accapiglia per una pasticca di soylent verde. Il mondo regredito a civiltà tribale in seguito ad un’apocalisse nucleare oppure”evoluto” in società ipertecnologiche, oppressive, “orwelliane”. I rapporti privati e sociali sono ormai disumanizzati e ci si svaga in tornei mortali o con crudeli rituali di massa. I robot non più esseri servizievoli hanno sovvertito il dominio dell’uomo. E’ la Terra del futuro, ovvero la nostra epoca attuale così come la si immaginava negli anni settanta secondo cupe previsioni che riflettevano le angosce tipiche di quel decennio in film amari, inquietanti, poveri di effetti speciali ma avvincenti e rimarchevoli, in sintonia con la migliore letteratura coeva di science fiction. Tutto ciò appena prima che Guerre stellari ed ET trasformassero il genere in favola stupefacente e rassicurante per un pubblico di bambini di ogni età. Vale la pena di rivedere o recuperare quei film.

Ecco perché è da non perdere l’occasione offerta dal Cineclub Alphaville (v. del Pigneto, 283) dove a partire da lunedì 27 maggio fino a domenica 2 giugno ( con l’esclusione di martedì 28) ne saranno riproposti 9, alcuni celebri, altri dimenticati, in versione originale oppure italiana reintegrata delle parti mancanti che da noi non si erano mai viste in “2013: I SOPRAVVISSUTI. La fantascienza distopica nel cinema degli anni settanta”, la rassegna ideata da Ugo G. Caruso, storico del cinema e curata con Marcello Rossi, uno dei maggiori esperti italiani di fantascienza, autore de L’Enciclopedia della fantascienza in TV , già curatore per Canal Jimmy di serie come Il prigioniero , Thunderbirds, UFO e Spazio 1999 e della pubblicazione in DVD di Ai confini della realtà e Doctor Who, nonché consulente di Syfy, canale televisivo mondiale specializzato nel fantastico. Ricorda Caruso che ad inaugurare una nuovo corso del cinema di fantascienza fu non tanto il grandioso 2001 Odissea nello spazio, da considerarsi un unicum irraggiungibile, bensì Il pianeta delle scimmie di Franklin J. Schaffner, anticipatore sul grande schermo della fiorente e fervida corrente distopica del decennio successivo. Fino a quel momento il genere di science fiction pur con alcuni risultati memorabili era rimasto confinato nella serie B o, al più, nell’intrattenimento di qualità. Ma la fantascienza, nelle sue diverse forme espressive, stava per conoscere in Italia una rigenerazione che avrebbe dato vita ad una lunga stagione fortunata. Caruso che era stato come molti bambini degli anni sessanta un avido lettore di fumetti appartenenti al genere fantastico, dagli eroi classici, come Flash Gordon, Brick Bradford e Buck Rogers fino a Superman e a tutti i characters della DC Comics, senza dimenticare una serie di albi dedicati ad eroi “minori” come Magnus, Doctor Solar e Squadra Tuono,illustrati dai migliori cartoonist del periodo, accolse con curiosità ed entusiasmo il ritardato e quasi simultaneo approdo nelle edicole italiane da una parte degli attesissimi supereroi della Marvel e dall’altra della fantascienza “adulta” ed intellettuale come quella delle strisce inglesi di Jeff Hawke pubblicate da Linus o di Garth da Eureka,le due riviste di punta del settore. Il passo per diventare un lettore abituale della rivista Urania per lui come per tanti adolescenti della sua generazione fu breve. Si era come entrati nell’atmosfera giusta, ovvero quella seguita al primo sbarco dell’ uomo sulla luna,un evento epocale che inevitabilmente-ricorda Caruso-pose una serie di interrogativi sul futuro dell’umanità e sul ruolo della scienza tornata finalmente a svolgere almeno in apparenza un ruolo benefico e pacifico dopo aver mostrato la sua enorme capacità distruttiva con la scissione dell’atomo. Eppure,come detto, gran parte della carica polemica,delle apprensioni e delle delusioni seguite alla grande utopia irrealizzata, quella rivoluzione planetaria mancata che fu il ’68, radicalmente cambiate di segno ispirarono il cinema fantascientifico di un decennio tormentato ma oltremodo vivace. Il cinema, allontanandosi dalle tematiche che avevano caratterizzato la golden age degli anni cinquanta, prese allora a modello la letteratura di science fiction decisamente più avanzata e matura prediligendo quella più “terrestre”, senza alieni e battaglie spaziali ma carica di interrogativi, metafore, rimandi spesso ironici alla condizione dell’uomo contemporaneo e all’incerto avvenire che lo attendeva. Lunedì 27 si parte con 1975:occhi bianchi sul pianeta Terra (The Omega man) di Boris Sagal tratto da un romanzo di Richard Matheson,tra gli autori della serie Ai confini della realtà( The Twilight Zone) che era già stato portato sullo schermo in Italia da Ubaldo Ragona nel 1964 con L’ultimo uomo della Terra che è alla base del recente remake Io sono leggenda. A presentarlo sarà Caruso che per l’occasione illustrerà l’intera rassegna. Dopo la pausa del martedì sarà la volta mercoledì 29 di un’altra pellicola interpretata da Charlton Heston , 2022:I sopravvissuti di Richard Fleischer,ultima interpretazione del grande Edward G. Robinson,il cui titolo originale,soylent green ha suscitato negli anni sulla rete una quantità di variazioni intrise di humour nero. Giovedì 30 sarà la volta di Marcello Rossi che presenterà Il mondo dei robot (Westworld), scritto e diretto da Michael Chricton. Venerdì 31 doppio programma,tutto in stile british, con il raro La fuga di Logan diretto da Michael Anderson ed interpretato da Michael York e dalla deliziosa Jenny Agutter, seguito da Zardoz di John Boorman, con Sean Connery e Charlotte Rampling, divenuto ormai un classico. Sabato 1 una vera chicca, il film d’esordio di George Lucas,L’uomo che fuggì dal futuro-il titolo originale THX 1138 vi ricorda qualcosa?-interpretato da Robert Duvall cui farà seguito l’ineludibile Rollerball di Norman Jewison con James Cain. Domenica 2, infine, si ricomporrà idealmente la coppia britannica autrice del notevole Performance, ovvero Donald Cammell, regista di Generazione Proteus con Julie Christie e Fritz Weaver in programma alle ore 19 e più tardi,alle ore 21 si chiude con L’uomo che cadde sulla Terra, autentico cult di Nicolas Roeg con David Bowie. Molti titoli saranno accompagnati da special ricchi di notizie e curiosità sulla produzione e sul backstage. Dunque una rassegna imperdibile non solo per gli appassionati del genere o per i nostalgici degli anni settanta ma per tutti coloro che amano il cinema di qualità. Chi volesse saperne di più può consultare il sito di Alphaville, o di Fantascienza.com o ancora di 3dnews.it oppure guardare il promo su yutube.

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