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Dal 4 al 6 dicembre a Roma un weekend con Georges Simenon

Al Cineclub Alphaville tre serate dedicate allo scrittore belga e al suo popolare commissario

Un'originale rassegna ideata da Ugo G. Caruso con Patrizia Salvatori insieme al Movimento Telesaudadista e all'Associazione " Amici di Maigret" propone un incontro sui vari Maigret "apocrifi" della narrativa italiana otre a pastiches, divertissements, chicche cinefile e rarità televisive.

Tre serate in compagnia di Maigret e del suo creatore, Georges Simenon, sono in cartellone al Cineclub Alphaville di Roma (V. del Pigneto, 283) da venerdì 4 a domenica 6 dicembre. La breve ma originale rassegna curata da Ugo G. Caruso e Patrizia Salvatori è intitolata "Un weekend chez Georges Simenon. Avec ou sans Maigret" perché prevede un curioso gioco di specchiamenti tra lo scrittore belga e la sua creatura più celebre.

Il primo incontro in programma appunto il 4 dicembre alle ore 21 è organizzato insieme al Movimento Telesaudadista e all'Associazione "Amici di Maigret" e prevede un incontro con Maurizio Testa, scrittore e giornalista, già direttore della rivista "Il falcone maltese", che in passato molto si è occupato del popolare commissario e che per l'occasione riproporrà alcune pagine del suo "Chez Maigret" (Elleu Edizioni) accanto a Marco Tiratterra, avvocato, già autore di un "Maigret al Pigneto", che anticiperà invece un brano della sua ultima fatica di prossima pubblicazione, un ideale seguito del primo romanzo. Seguirà "Gino Cervi, il Maigret italiano" un omaggio firmato dallo stesso Caruso insieme a Lucio Montera, presentato a Bologna nel 2009, che comprende un collage di sigle della celebre serie Rai diretta da Mario Landi insieme alle copertine della fortunata collana mondadoriana dedicata al personaggio simenoniano. Subito dopo un brano straordinario di televisione, quello esilarante in cui Cervi\Maigret irrompe a Studio Uno, edizione 1966, e duetta con Lelio Luttazzi e Bice Valori. Subito dopo sarà la volta di un altro eccezionale reperto televisivo, ovvero "Sette piccole croci", un kammerspiel poliziesco scritto da Simenon nel 1950 e adattato per la Rai ancora ai suoi albori, nel 1957, da Vittorio Cottafavi. Un dramma serratissimo di soli 50' ambientato nella centrale operativa della polizia giudiziaria di Parigi dove, appreso di un delitto compiuto durante la notte di Natale, il commissario di turno e i suoi collaboratori tentano disperatamente di evitare che ne venga compiuto un altro ben più atroce, ingaggiando una lotta contro il tempo. La prima riduzione televisiva di Simenon precedente il ciclo di Maigret si risolve in un memorabile duello di bravura tra grandi attori, su tutti Gianni Santuccio, Ivo Garrani e Renato De Carmine, cui fanno contorno Carlo Alighiero, Tino Bianchi e Carlo Bagno e in un'eccezionale performance registica di Vittorio Cottafavi.

La serata di sabato 5, sempre alle ore 21, prevede invece la riproposizione di "Maigret a Pigalle", unica escursione cinematografica del Maigret televisivo col volto di Gino Cervi e la regia di Mario Landi realizzata nel 1967 grazie ad una coproduzione francese. Accanto al mattatore bolognese un cast in cui figurano Raymond Pellegrin, Lila Kedrova, Riccardo Garrone, Josè Greci, Enzo Cerusico, Alfred Adam, Christian Barbier, Renato Lupi. La fotografia, a colori, è di Giuseppe Ruzzolini, le musiche di Armando Trovajoli. A seguire "Un incontro con Georges Simenon", un'intervista di Giorgio Vecchietti allo scrittore nella sua casa di Losanna realizzato per la Rai nel 1963, anch'esso dunque anteriore al Maigret prodotto dalla Rai. Una curiosità: il cameramen era Bruno Gambarotta, divenuto molti anni dopo a sua volta e tra varie cose, scrittore di gialli egli stesso.

Per finire, domenica 6 alle 20.30 "L'uomo della Torre Eiffel", semisconosciuto film americano del 1949, tratto da "La testa di un uomo", diretto dal celebre attore Burgess Meredith in cui Maigret è interpretato nientepopodimeno che dal grande attore inglese Charles Laughton, contrapposto a Franchot Tone nel ruolo di Radek che sará impersonato poi nell'edizione Rai del 1964 da un insuperabile Gian Maria Volontè.

Dunque, come detto, un gioco di incroci, rimandi, pastiches, divertissements citazioni, testi apocrifi e chicche varie per ribadire in queste ore, anche attraverso Maigret ed il suo autore, il nostro irrinunciabile legame culturale con la Francia.