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Vita, morte e resurrezione di Brian Wilson, genio del rock

A Rovito (Cosenza) Ugo G. Caruso festeggia il cineappuntamento n.50 di Flashback, un piccolo ma significativo traguardo, con "Love & Mercy" di Bill Pohlad, atteso biopic sulla tormentata vicenda del leader dei Beach Boys. L'appuntamento è fissato dal cineforum "Falso Movimento" al Teatro Comunale per lunedì 9 maggio alle ore 21.

Per un'occasione particolare ci voleva un film speciale ed Ugo G. Caruso, da sempre aderente alla ristretta cerchia dei sostenitori della genialità compositiva del leader dei Beach Boys, oggi finalmente allargatasi, non vedeva l'ora per il 50° cineappuntamento di Flashback di proporre "Love & Mercy", il magnifico film di Bill Pohlad ancora in circolazione in un numero limitato di sale italiane grazie ad una piccola distribuzione.

Bill Pohlad dopo una timida regia risalente a molti anni fa ed una carriera si successo come produttore (The tree of life, 12 anni schiavo), firma un film ispirato e probabilmente pensato a lungo che del biopic rifiuta la struttura cronologica, in favore di una coraggiosa narrazione binaria che si concentra su due momenti fondamentali nella vita del compositore. La prima ripercorre la fase che va pressapoco dal 1965, quando viene concepito il capolavoro "Pet sounds" come risposta a "Revolver", l'album concept dei Beatles nei confronti dei quali viene coltivata una feconda ed amichevole rivalità, a quella immediatamente successiva in cui Brian in contrasto con il dispotico padre, con il cugino Mike Love, membro del gruppo e tra la perplessità degli altri componenti che vorrebbero replicare all'infinito gli hits a base di surf, beach girls ed endless summer, pensa insieme al cantautore Van Dyke Parks ad un'opera ancora più ambiziosa, quello che diventerà il suo disco maudit, il capolavoro irrealizzato, "Smile". La seconda invece lo vede vari anni dopo confuso, spaesato, in balia della sua depressione e dei problemi psichici aggravatisi nel tempo ma soprattutto dominato dall'ambiguo psicoterapeuta Eugene Landy che cerca di sgraffignargli più soldi che può. Fino a quando casualmente il musicista s'imbatte in Melinda Ledbetter, una venditrice di auto e se ne innamora. Sarà proprio la donna a comprendere la gravità della situazione e a sottrarlo al termine di una dura battaglia alla dipendenza dal perfido Landy.

Bill Pohlad ci consegna un biopic assolutamente inconsueto, la cui storia inizia dalla fine grazie all'originale impianto narrativo dello sceneggiatore Over Moverman, cui si deve lo script notevolissimo di "I'm not there" di Todd Haynes. Il maggior merito sta nell'aver compresso l'epopea dei Beach Boys, la più popolare rock band d'America, per focalizzarsi sul travaglio creativo del tormentato Brian cui, riflettendo il bipolarismo della sua personalità, danno volto Paul Dano nel ruolo della rockstar degli anni sessanta sempre più autoisolatasi e John Cusack all'uomo spaventato del periodo oscuro e doloroso che prelude però alla resurrezione e al ritorno alle scene da solista e con i Beach Boys superstiti.

"Love & Mercy" è un film rimarchevole, ricco di scene memorabili che evita le soluzioni facili scegliendo invece la strada del ritratto interiore di un artista che solo attraverso una musica effervescente e gioiosa quanto armonicamente complessa, è riuscito a sopravvivere e a contrastare la propria infelicità.

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