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Nuove tecnologie, il costo zero fa paura

Ma una app poteva evitare il disastro in Puglia 

di Valerio Cianciulli

Il "costo zero", spesso, è legato all'uso intelligente delle tecnologie, tuttavia presenta un "difetto": ovvero abbattendo i costi rende impossibile l'italico "mangiarci sopra".

Ci sarebbe da chiedersi come mai il capo dell'autorità anti corruzione Cantone abbia detto che la tragedia del treno pugliese sia stata causata anche dalla corruzione.

Fin troppo ovvio, si riferiva ai ritardi degli appalti causati anche dalla burocrazia "anti corruzione".

Nel Belpaese, nel meridione in primis, "la corruzione  dilaga" e quindi efficace rimedio risulta quel controllo asfittico, paralizzante, che riesce a bloccare tutto persino l'economia del paese. 

E' la storia, questa, delle continue modifiche alle norme anti riciclaggio (ad esempio riguardo le transazioni in contanti), delle direttive anti mafia che inibendo l'assunzione di personale con legami di parentela con i mafiosi fino al quarto grado diventano di fatto anti impresa anti sviluppo. 

Cosa si può  fare? 

La corruzione, d'altronde, è il male italico per eccellenza, che anche se solo percepito, occorre sia combattuto con ogni mezzo anche a costo di bloccare tutto, persino un finanziamento europeo destinato al raddoppio di una linea ferroviaria regionale. 

Bene, anzi male, visto che l'anti corruzione è in grado di determinare, seppur indirettamente e involontariamente, il ritardo dei lavori e quindi la morte delle persone vittime di un sistema che ha contribuito ad impedire lo sviluppo e la messa in sicurezza delle principali infrastrutture, così  come è accaduto in Puglia.

La verità che emerge è dunque l'Italica ostinata fame di spesa,  con le conseguenze dell'anti corruzione anche laddove ci si potrebbe avvalere di quelle nuove tecnologie in grado di soccorrere e generare un risparmio della spesa e quindi l'azzeramento dei pericoli legati alla  corruzione. 

La prova di come l'Italia si sia ormai avvitata su se stessa è anche, e soprattutto nella tragedia pugliese e nelle polemiche circa la presunta arretratezza dei sistemi di sicurezza della rete ferroviaria, che per la "bestia assetata di spesa" chissà di quali sistemi iper tecnologici e all'avanguardia si sarebbe dovuto dotare ma che a causa di costi esorbitanti non è stato possibile adottare.

FALSO!

Immaginiamo che le ferrovie non avessero avuto i soldi per ammodernare i sistemi di sicurezza della linea in questione, ma che il capo di quella rete ferroviaria avesse fatto una riunione o anche scritto un ordine di servizio, indirizzato a tutti i capi stazione e macchinisti, in cui avesse spiegato: 

"Ai signori macchinisti...si fa richiesta di istallare sui propri telefoni aziendali in dotazione, l'applicazione scaricabile gratuitamente "trova il mio smartphone" al fine di monitorare in tempo reale la posizione GPS dei macchinisti e quindi dei treni dagli stessi condotti, venendosi a creare un' ulteriore ma non esclusiva rete di controllo del movimento dei convogli sulla rete ferroviaria. Ringraziandovi per la collaborazione..."

Ecco, come d'incanto e grazie ad un'applicazione scaricabile gratuitamente ed a nessuna nuova spesa, una rete controllata con un margine di errore di qualche metro, che avrebbe consentito anche ai macchinisti ferroviari pugliesi di vedersi a chilometri di distanza, che avrebbe prodotto tanta corruzione in meno, tanta anti-corruzione in meno e soprattutto nessun morto.

Nel paese di Galileo dove si parla di nuove tecnologie, di Smart Citys, dove ogni telefono integra un GPS dove un bambino fa rintracciare la refurtiva ai carabinieri facendo uso di questa tecnologia, si parla ancora di curve maledette, un paese l'Italia dove il costo zero fa paura, più della stessa corruzione.

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