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Quando la rivoluzione decapita la scienza

Sabato 12 novembre alle ore 18.45 a Roma, presso la Libreria Punto Einaudi (Via Labicana, 114) Ugo G. Caruso presenta "Novantaquattro", la pièce di Marco Belocchi ora pubblicata dalle Edizioni Progetto Cultura ed incentrata sulla vicenda di Pierre Antoine Lavoisier, il più grande scienziato del suo tempo, condannato a morte dal tribunale della Rivoluzione francese nel periodo del Terrore.

"La Repubblica non ha bisogno di geni". Con questa affermazione perentoria viene di fatto condannato alla pena capitale mediante ghigliottina, Pierre Antoine Lavoisier, naturalista, biologo tra i più celebri del suo travagliatissimo tempo, ritenuto unanimemente "padre della chimica" ma anche filosofo, economista ed alto funzionario dell'erario statale negli ultimi anni della monarchia e di origini aristocratiche egli stesso. "C'è voluto un istante a tagliare quella testa ma forse non basterà un secolo a produrne un'altra simile" scriverà in proposito il grande matematico Joseph-Louis Lagrange.

Lavoisier, cui si deve la legge sulla conservazione della massa e la confutazione della teoria del flogisto sull'ossidazione e la combustione, scopritore dell'ossigeno e dell'idrogeno, genio eponimo dell'epoca dei lumi, ma riconosciuto come un nemico della Rivoluzione e del nuovo corso da questa impressa alla Francia, è il protagonista di "Novantaquattro", la pièce scritta da Marco Belocchi fin qui non ancora rappresentata ma ora pubblicata dalle Edizioni Progetto Cultura nella sua collana "Scena muta" con una prefazione di Pino Tierno, direttore artistico della rassegna di drammaturgia contemporanea "In altre parole" ed una postfazione di Giancarlo Giordano, già docente di Storia contemporanea all'Università "La Sapienza" di Roma. Marco Belocchi, classe 1960, diplomato all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, attivo in teatro come attore e regista da oltre trent'anni, ha al suo attivo la pubblicazione di racconti e di raccolte di poesie, così come di sceneggiature e di drammi ed ha anche diretto due cortometraggi. Forse proprio per questa sua versatilità ha voluto che a presentare "Novantaquattro" fosse Ugo G. Caruso, Storico dello spettacolo ma la cui formazione è legata alla storia del pensiero politico. L'appuntamento è per sabato 12 novembre alle ore 18.45 presso la Libreria Punto Einaudi in Via Labicana, 114, nel centro di Roma.

Nella stessa occasione la scrittrice Moussia Fantoli presenterà un'altra pièce di Belocchi, "Saulo di Tarso" uscita per gli stessi tipi con una prefazione del compianto attore, regista e drammaturgo Mario Prosperi. Questo secondo lavoro invece, partendo dagli Atti degli apostoli ricostruisce la contrapposizione del futuro San Paolo alla Chiesa di Gerusalemme.

Un appuntamento interessante, come si sarà compreso, il cui trait d'union è rappresentato da due vite illustri messe in gioco dalla coerenza verso i propri ideali contro gli assolutismi di ogni epoca che pretendendo fede ed obbedienze assolute, non ammettono eresie di sorta.

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