You are here

isola dei famosi

Il corto circuito del reality

Dall'Isola dei Famosi parlano le “voci di dentro“ dei reality show, e l'effetto è disturbante. Queste voci appartengono ai lavoratori della “fabbrica televisiva”, i cameramen, gli operatori, gli elettricisti, tutti quelli che permettono a noi di sdraiarci sul divano e guardare le immagini che loro riprendono, montano, sonorizzano. Non è piacevole quello che dicono: sono stati praticamente in ostaggio di Magnolia, la società produttrice dello show, in condizioni limite di vita e di lavoro.

Nel backstage dei famosi continua la rivolta dei cameramen

Intervista a Stefano Bacci, presidente dei CLB

Finisce l'Isola dei Famosi, ma non le polemiche. In particolare, continuano quelle che riguardano il caso delle troupe “ schiavizzate” da Magnolia con contratti atipici e condizioni di lavoro al limite per assicurare la copertura del reality. Dopo la protesta e la replica di Gori, oggi il CLB (Coordinamento Lavoratori del Broadcast ) rilancia. “Faremo tutto quello che serve per difendere i nostri diritti, in sede legale e sindacale” dice Stefano Bacci, presidente dell'associazione che fa da portavoce alle rivendicazioni dei cameramen dell’Isola.

Errori da subappalto

Siccome ribellarsi è giusto, ribellarsi è possibile. La protesta dei cameramen de L’Isola dei Famosi ha fatto la notizia che chi ha messo su la protesta voleva. Non è arrivata al grande pubblico, se non quando la produzione non ha deciso di dargli una qualche visibilità, magari alla ricerca di un decimale di audience. Magari per dire che non era vero che le “maestranze” stavano male. Le leggi dello spettacolo sono ferree: cosa vi credete che il reality sia tutto vero? Che cosa vi ha fatto pensare che potesse essere vera la protesta contro la produzione del reality? Tuttavia, sostenere che la denuncia delle pessime condizioni di vita e di lavoro dei cameramen dell’Isola sia sacrosanta, non è vero. Diciamo che è più sacra, che santa.

Pagine

Subscribe to RSS - isola dei famosi