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Maschi oggetto e il rifiuto del “virilismo”

“Maschile plurale” e “Femminile singolare” : nuove prove di dialogo tra i sessi

di Lorenza Fruci

C’è chi la vede “maschile plurale” e chi la vede “femminile singolare”. Il rapporto tra i due sessi e la riflessione sull’identità di genere continua a creare dibattiti e domande, associazioni e incontri. Come l’Associazione nazionale Maschile Plurale e gli incontri Femminile singolare che, seppur iniziative differenti, hanno molto in comune.

Lassociazione Maschile Plurale è stata costituita a Roma nel maggio del 2007 e rappresenta una realtà di uomini con età, storie, percorsi politici e culturali e orientamenti sessuali diversi, impegnati da anni in riflessioni e pratiche di ridefinizione dellidentità maschile, plurale e critica verso il modello patriarcale, anche in relazione positiva con il movimento delle donne. Dunque degli uomini che mettono in discussione i modelli e gli stereotipi maschili proposti dalla società e da secoli di storia dellumanità.

Stefano Ciccone, presidente dell'Associazione e rete nazionale Maschile plurale, spiega che ridefinire l'identità di genere significa conquistare l'idea di un'identità di genere plurale, fluida e aperta alla capacità di ognuna e ognuno di declinarla. Maschile Plurale non intende imporre un nuovo modello normativo o di virilità che sostituisca quello dominante, ma proporre un diverso e possibile modo di essere uomini, una diversa potenzialità del corpo, della sensibilità e dell'esperienza maschile migliore.

Secondo Ciccone i poteri e i ruoli di cui hanno goduto gli uomini hanno impoverito la loro vita, le relazioni tra loro, la loro sessualità, la capacità di ascoltarsi e di esprimersi e l’associazione Maschile Plurale intende interpretare il desiderio maschile di uscire da queste gabbie. Oggi molti uomini tentano di inventare il proprio cambiamento, il proprio modo di essere padri, il proprio rapporto col lavoro, l'incontro con la sessualità. Spesso questo cambiamento resta invisibile o viene interdetto dal potentissimo strumento del ridicolo, dell'ironia, quando non del sospetto omofobo di non corrispondere alle aspettative di "virilità".

Ciccone ha riassunto nel libro Essere Maschi (edito nel 2011 da Rosemberg&Sellier) il suo percorso e la sua esperienza. Maschile Plurale è attiva in alcune regioni italiane (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia), realizza diversi interventi, quali produzione di riflessioni e di documenti con una valenza politica, incontri pubblici, educazione e formazione per le scuole, le università, gli operatori socio-sanitari e le forze dellordine.

Cita lo statuto che lobiettivo dellassociazione è:promuovere una riflessione individuale e collettiva tra gli uomini di tutte le età e condizioni, a partire dal riconoscimento della propria parzialità e dalla valorizzazione delle differenze, nella direzione di un mutamento di civiltà nelle relazioni tra i sessi; impegnarsi pubblicamente e personalmente per l'eliminazione di ogni forma di violenza di genere, sia fisica che psicologica; facilitare una svolta nei comportamenti concreti di ciascuno, con le proprie diverse soggettività nelle relazioni interpersonali, nelle famiglie, nel mondo del lavoro, nelle scuole e nelle  università, nelle comunità religiose, nei luoghi della politica e dell’informazione, nonché nelle diverse occasioni di socialità (...)”.

Femminile singolare è il nome invece di una serie di incontri aperti al pubblico organizzati da Emilia Costantini, giornalista del Corriere della Sera e scrittrice, che intervista sul prestigioso palcoscenico intitolato a Luigi Squarzina del Teatro Stabile di Roma Teatro Argentina, alcune protagoniste del mondo dell’imprenditoria, della politica, dello spettacolo, della medicina, della scienza, del giornalismo, dello sport, per capire se la natura femminile sia stata davvero così stravolta o se invece sia possibile coniugare femminilità e mente, impegno lavorativo e famiglia, amore materno-coniugale e ambizione, cuore e ragione. Scoprendo, così, anche risvolti inediti, lati privati e nascosti dei personaggi famosi che, di volta in volta, si avvicendano sul palcoscenico (il 25 gennaio è stato il turno di Cristina Comencini e il 21 febbraio di Monica Guerritore).

La giornalista indaga con le sue ospiti il tema della realizzazione femminile attraverso il sentimento e dall’altra l’affermazione professionale, lasciando anche al pubblico la possibilità di fare domande. L’iniziativa nasce ponendosi questa domanda “Ma è proprio vero che le cosiddette donne in carriera devono necessariamente rinunciare alla propria femminilità, sacrificare e trascurare il ruolo di madri, mogli, “angeli” del focolare?”

Una materia incandescente, sempre al centro di dibattiti e polemiche sociali. “Femminile”, dunque, vuol dire “Singolare” nelle sue varie accezioni: singolare è l’impegno che una donna deve investire nella quotidianità, nella realtà domestica, nella realizzazione di una carriera… singolare è l’approccio con cui una donna si dedica a qualunque iniziativa… singolare è, a volte, la solitudine con cui una donna deve convivere per coronare le sue aspirazioni, ambizioni professionali, ideali esistenziali.

Alla fine di ogni intervista, da dietro le quinte, spunta un uomo: un personaggio noto (politico, imprenditore, giornalista, attore, etc.) che, dopo aver ascoltato, in silenzio e nascosto, la discussione avvenuta in palcoscenico, ha il compito di commentare, riflettere, controbattere e magari anche polemizzare con quanto è stato affermato fino a quel momento. Perché le donne, dopotutto, devono sempre confrontarsi con gli uomini.

Apparentemente distanti e diversi, Maschile plurale e Femminile singolare hanno molto in comune: il desiderio di creare un dialogo tra i due generi basato sulla conoscenza dei due sessi, sulla comunicazione e sul miglioramento della condizione di entrambi.

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