La strategia Obama per ricomporre la coalizione che lo ha fatto vincere nel 2008 si delinea in maniera piuttosto chiara. I democratici provano a parlare a tutti e lo fanno annunciando nel giro di due giorni una serie di anticipazioni sul programma della convention e sulla loro piattaforma elettorale. Le tre figure chiave (oltre al presidente e forse alla rispettatissima Hillary) che parleranno dal palco di Charlotte nei primi giorni di settembre saranno: il sindaco di San Antonio, Texas, il 37enne Julian Castro, che potrebbe fare ai latinos un discorso simile a quello di Obama nel 2004 (sognate, questo è il vostro Paese: qui sotto il video in cui annuncia che lo speaker sarà lui); Michelle Obama, che parla alle donne e agli afroamericani; Bill Clinton, che piace a tutti, è popolare tra i lavoratori bianchi, ricorda ai baby boomers i favolosi anni 90 e che spiegherà agli americani che l’economia non va male per colpa di Obama e che lui invita tutti a votarlo; Elizabeth Warren, che ha voluto l’agenzia per la protezione dei consumatori dei prodotti finanziari, che corre per il seggio che fu di Ted Kennedy e che copre le donne pronte a indignarsi per come vanno le cose e la sinistra.
Poi, a fine di tutto, parlerà Obama in uno stadio pieno di gente. Una bella potenza di fuoco, ben orchestrata e molto capace a comunicare. Sopra a questo, il partito democratico ha anticipato che nella sua piattaforma politica – che vale quel che vale, ma ha un valore simbolico – includerà i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Un partito e un presidente che sanno individuare la loro coalizione, guardano al futuro e non hanno paura di rischiare un pochino. Non sarà facile, ma se la stanno giocando bene. I numeri sulla disoccupazione che usciranno venerdì e le mosse prossime della Federal Reserve, saranno un momento cruciale.
da www.unita.it