You are here

Porno Subito, cosa succede se le donne si danno all'hardcore

Cineaste, attrici e artiste italiane si riuniscono per una interessante iniziativa sotto il nome 'Le ragazze del porno'.

di Marco Spagnoli

L'arrivo nelle sale di Lovelace la vera storia dell'attrice protagonista del 'Titanic' del porno, ovvero Gola Profonda insieme a Nymphomaniac di Lars Von Trier, diviso in due parti in uscita, rispettivamente, all'inizio e alla fine di aprile coincide con la presentazione di un'interessante iniziativa di cineaste, attrici, artiste italiane riunite sotto il nome collettivo de 'Le ragazze del porno'. 

Un titolo ispirato più o meno consapevolmente dalla canzone cantata anche da Peter Sellers 'Thank Heaven for little girls' ('Grazie al Cielo per le ragazzine') in cui l'immaginario anagrafico delle suddette fanciulle andava dai sedici ai sessantasette anni e che qui, invece, nel caso di Mara Chiaretti, Tiziana Lo Porto, Anna Negri, Regina Orioli, Titta Cosetta Raccagni, Lidia Ravviso, Emanuela Rossi, Slavina, Monica Stambrini, Roberta Torre, Erika Z. Galli e Martina Ruggeri spazia dai venticinque ai settanta anni. Un interessante 'risveglio di primavera' che coincide con un tutt'altro che casuale rinnovato approccio alla pornografia che non è più quella del biopic Lovelace con Amanda Seyfried protagonista dove, alle spalle del successo e delle luci, si stagliano ombre inquietanti di violenza e sopruso. Le ragazze del porno, infatti, hanno deciso di lavorare insieme a dei film porno erotici seguendo un manifesto programmatico secondo cui l'elevatissimo consumo di pornografia anche da parte delle donne, non trova realizzazione in una sessualità immaginata, raccontata e filmata da uomini.In questo senso 'Le ragazze' fanno notare come : "In Svezia, l'antologia di cortometraggi porno 'Dirty diaries' girati da registe donne, è stata finanziata dallo Stato. In Francia, la serie di corti porno femminili 'X-femmes' è stata prodotta da Canal Plus e ospitata a Cannes."

In Italia (e ti pareva.) la pornografia è ancora tabù, soprattutto quella femminile, nonostante social network come Twitter abbondino di donne che costantemente parlano di sesso in maniera esplicita. Ma la 'versione ufficiale' della donna italiana è quella dei "telefonini bianchi" della Fiction italiana: un po' mamma, un po' moglie, sorella, cognata e cugina e raramente donna moderna ed emancipata. L'unica possibilità di essere libere è, come nel cinema hollywoodiano post codice Hayes negli anni Trenta e Quaranta, è la Dark Lady. L'unico sistema per dare a questo tentativo una giusta sostenibilità economica è il crowdfunding che può essere sostenuto a questo indirizzo.

L'iniziativa delle Ragazze del porno nel cui cinema arte e sessualità sembrano già confondersi in un progetto interessante e lungimirante, però, non deve essere presa alla leggera o con quei sorriseti. In tutto il mondo un nuovo cinema erotico femminile sta prendendo piede. Come ci ricorda anche la regista Erika Lust prima a pubblicare per Pink Books una collana dedicata al cinema erotico femminile: Per Lei. la prima guida al cinema hard destinato esplicitamente ed esclusivamente alle donne. "La prima volta che ho visto un film porno, ho avuto la stessa reazione della maggior parte delle donne: mi trovavo davanti a qualcosa che mi eccitava solo parzialmente, ma che, soprattutto, mi irritava profondamente." Spiega la cineasta svedese "Quello che vedevo non era assolutamente amore a prima vista e la mia sessualità non era rappresentata in nessuna maniera. Non riconoscevo nulla del mio stile di vita, dei miei valori e nemmeno della mia sessualità. Inoltre non mi sembrava che le donne si stessero divertendo in nessuna maniera. Erano lì solo per dare piacere agli uomini. Le situazioni sessuali erano assolutamente ridicole ed erano manifestamente basate sull'immaginario delle fantasie maschili la ragazza entra nella stanza, scopre il fidanzato con la sua migliore amica e invece di incazzarsi, si unisce a loro! E comunque, per la mia generazione, quella cresciuta guardando MTV, la qualità audiovisiva dei film per adulti è del tutto inaccettabile: set di cattivo gusto, make-up orribile, musica assente, recitazione e doppiaggio spazzatura, fotografia amatoriale ... pessimo a molti livelli." Erika Lust conclude "Il mio è un cinema porno fatto dalle donne, per le donne. Il mio stile è basato sul casting, sulla decorazione dei set, sui vestiti, sugli abbigliamenti intimi, la musica, la sceneggiatura e la fotografia.

Ho scoperto che molte intellettuali femministe oltre ad accettare il cinema per adulti, lo hanno analizzato come un importante fenomeno culturale postmoderno. Linda Williams e i suoi libri 'Hard Core' e 'Porn Studies' sono stati grande ispirazione al punto da spingermi a diventare regista e produttrice di film porno." La 'ricetta' per una scena riuscita dal punto di vista femminile? " Passione e lussuria, sapendo che gli attori sono a proprio agio tra loro. La maggior parte dei film porno risulta noioso, perché gli interpreti sono visibilmente altrove con la loro testa. Perché la meccanica non interessa veramente a nessuno." dice Erika Lust con buona pace della scomparsa Linda Lovelace, prima Star assoluta del cinema porno in un'era antecedente l'epoca di Moana Pozzi, che nelle sue due settimane nell'industria del porno ha visto sconvolgere profondamente la sua vita e quella del resto del mondo. Una Star che ha lasciato quel mondo per paura e per violenza, che, forse, quattro decadi dopo guarderebbe con interesse alle esperienze di donne che tramite la pornografia femminile vogliono provare a liberare una parte del loro immaginario erotico ancora 'in mano' agli uomini. Una tesi che trova d'accordo anche la scrittrice Grazia Scanavini, autrice del romanzo erotico La ragione dei sensi che potrebbe diventare Le 50 sfumature di grigio all'Italiana a patto di trovare produttori (e distributori) in grado di cogliere una (certamente non facile) occasione narrativa e industriale?

da www.globalist.it

Categorie: