Una serata speciale con Zap Mangusta e “Le infradito di Buddha”
Giovedi 6 novembre alle 21, alla libreria N'importe quoi, a Via Beatrice Cenci, 10, al ghetto di Roma, appuntamento con l'autore di quello che sta diventando uno dei “casi” letterari dell'anno.
Zap Mangusta arriva sotto i sette colli camminando piano con le sue “Infradito di Buddha”. Quello che invece va forte è il suo lavoro, edito da Ponte alle Grazie, secondo nelle classifiche di vendita dei libri di filosofia.
Non vi aspettate di assistere a una barbosa dissertazione sulle differenze tra filosofia orientale e occidentale, che pure è uno dei temi del libro. L'incontro sarà uno spettacolare talk show con uno dei pensatori più originali e scoppiettanti del momento, grazie anche a degli intermezzi musicali pensati ad hoc. Brani presi da lavori di Claudio Rocchi e Peter Gabriel, Dylan e Springsteen faranno da sottofondo ad un viaggio himalaiano in infradito alla ricerca delle nostre radici.
Zap Mangusta, all’anagrafe Diego Pesaola, è figlio del mitico Bruno Pesaola, il Petisso, prima giocatore e poi allenatore del Napoli. Ma soprattutto è un eclettico protagonista della scena mediatica e culturale. Prima attore e regista teatrale, poi conduttore radiofonico con “Radio Zanzibar” una delle trasmissioni più imitate e seguite, con cui vince l'Oscar della radio, poi conduttore e autore televisivo, Autore di numerosi programmi televisivi ha firmato tra gli altri: "Scherzi a parte" (Canale5), "Barracuda" (Italia1), "Centrifuga" (RaiUno), "Gratis" (RaiUno), "Scopriamo le carte" (Canale5), "Centocittà" (TMC), "Isole e dintorni" (RaiUno), "Coloradio" (TMC2), e molti specials musicali su Beatles, Rolling Stones, Doors etc. Inviato de "Le Iene" (Italia1) per i primi due anni di trasmissione, con "Barracuda" condotto da Daniele Luttazzi, anche qui vince l’Oscar per la televisione (organizzato dalla Rai).
Infine è il primo a tentare di portare la filosofia in radio con il programma: “Così parlò Zap Mangusta” su Radio Due. Risultato: un milione di Podcast scaricati, un prestigio indiscusso, una comunità di ascoltatori e di followers in crescita costante. Un'esperienza bruscamente interrotta senza spiegazioni apparenti. Anche perché era l'unica trasmissione di filosofia sulle reti di radio RAI. Andava in onda tutti i giorni alle 15 su Radio Due. Ironica, scoppiettante, piacevole, faceva cultura intrattenendo. Insomma, aveva tutte le modalità che dovrebbero caratterizzare un servizio pubblico degno di questo nome. E quindi, evidentemente andava chiusa. Ma Zap non si ferma e - dopo la sua trilogia di animazione filosofica "Le mutande di Kant", “I calzini di Hegel”, “Il flipper di Popper” (PIEMME Ediz.) e “Platone e la legge del pallone” – Rizzoli Editore, dedicato al calcio, si cimenta in questo ultimo libro “Le infradito di Buddha”.
Il resto, potete chiederlo a lui se andate a sentirlo.