di Giulio Rubino e Cecilia Anesi
Per primi sono arrivati i cittadini. Già dalla mattina, gli abitanti dei paesi Vesuviani sono saliti di fronte alla discarica di località Pozzelle, a Terzigno ad attendere i parlamentari della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, al loro secondo giorno di missione investigativa in Campania.
Judith A.Merkies, Peter Jahr, Margarete Auken, Erminia Mazzoni, Crescenzio Rivellini, Andrea Cozzolino e Vincenzo Iovine sono gli eurodeputati incaricati di constatare ed eventualmente confermare le denunce fatte dal 2004 al 2008 dai cittadini campani contro le innumerevoli irregolarità e i gravi rischi per la salute che la “fine” dell'emergenza rifiuti ha lasciato come ferite aperte sulla loro terra.
Terzigno è uno dei luoghi più simbolici della devastazione in atto in queste terre: situata nel parco nazionale del Vesuvio, proprio sulle pendici della montagna, esala il suo odore nauseante nel mezzo delle vigne del Lacrima Christi. Ora è la casa di grandi stormi di gabbiani, affamati dei rifiuti dell'uomo.
I Parlamentari vengono accolti in una spoglia piazza di cemento, a cento metri dal cratere della discarica. Fa da cicerone Giovanni Perillo, direttore tecnico della società provinciale di gestione rifiuti.
Molte le domande della commissione, stimolate dai documenti consegnati dai cittadini: che tipo di rifiuti arrivano qui? Come viene controllata la sicurezza di acque e terreni circostanti?
“Qui arrivano rifiuti solidi urbani, e rifiuti vagliati dagli impianti di produzione STIR (Ex CDR, combustibile derivato da rifiuti, rinominato una volta dimostrato non a norma ndr) -spiega tranquillamente Perillo -ma mai rifiuti industriali. Il rifiuto urbano viene scaricato in questa piazza e vagliato prima di essere conferito in discarica”
“ E come vagliate i rifiuti? - incalza Judith A. Merkies, capo della delegazione- Come separate il materiale tossico?”
“La separazione viene fatta qui” asserisce Perillo, “a vista.”
Appena i traduttori della commissione finiscono quest’ultima frase, l'incredulità si dipinge sul volto dei parlamentari. “Come fate a distinguere i materiali tossici?” chiedono.
I delegati sono vestiti per una passeggiata urbana, una di loro porta addirittura i sandali, sorpresa dalla giornata quasi estiva, ma non esitano ad inoltrarsi in quel tanfo opprimente. Scavano di persona, con le mani, fra i rifiuti più recenti. La Merkies solleva un fusto vuoto di plastica, che sul fianco reca chiari simboli di materiale corrosivo e tossico. Vengono ritrovate bottiglie di oli lubrificanti, fili elettrici, tutti materiali che non corrispondono affatto a quelli che Perillo aveva appena indicato.
A solo cento metri da questo sito, si trova la gigantesca cava Vitiello, già designata come prossima discarica della Campania. Il pensiero di vedere anche questa riempita di rifiuti è spaventoso.
Eppure lo stesso Cozzolino, solo il giorno prima, aveva detto che senza la cava Vitiello rimane solo un anno di autonomia per smaltire i rifiuti, e sarà di nuovo emergenza.
Altre info www.wasteemergency.com