di Gianfranco Mascia *
Una delle conseguenze più nefaste di questo DDL Bavaglio sulla stampa si avrà sulla Rete. Sul web normalmente interessa molto quello che ha a che fare con la casta, la cricca, o come diavolo la volete chiamare. Insomma è uno strumento di controllo democratico. Il cittadino che legge della casa di Scajola o degli interessi sugli appalti di Bertolaso, usa l'arma dell'informazione per diffondere sul suo blog, sui siti di giornalismo partecipativo o su Facebook, la notizia. Oppure la commenta ed esprime tutta la sua indignazione.
Ma come incideranno queste norme su noi blogger?
Già è difficile per molti amanti della scrittura su web “perdere tempo” a postare i nostri pensieri togliendo spazio a sonno, famiglia, lavoro e hobbies. Da domani in poi scordatevi anche dei pochi momenti liberi che vi rimangono. Infatti con le nuove norme approvate dalla Commissione Giustizia del Senato riportare notizie sul vostro blog, sul sito dell'amico o addirittura sul vostro profilo Facebook diventerà pericoloso: basterà che chiunque sia stato citato nella vostra notizia richieda una rettifica e voi dovrete entro 48 ore pubblicarla. Non c'è santo che tenga. Anche se siete ricoverati in ospedale per un attacco di appendicite, ricordatevi di portarvi dietro il vostro notepad, pronti a rispondere a chiunque gli salti in mente di chiedervi la rettifica.
Il rischio è di essere multati di 12.500 euro, se non agite tempestivamente. Ma, statene certi, questa volta hanno fatto la ciambella senza buco. Tra l'altro se questo decreto ha fatto mobilitare le opposizioni, i magistrati, il capo della polizia, gli editori, i giornalisti (persino Vittorio Feltri che ha scritto di “attentato alla libertà di stampa ed effetti devastanti per la democrazia”), i blogger e tutta la società civile, vuol dire proprio che stanno tentando di mascherare ancora una volta una legge di stampo fascista come una norma necessaria a difesa dei cittadini. Vogliamo parlare di Sky, che ha annunciato un ricorso anche presso la Corte europea dei diritti dell’Uomo? Perfino gli americani si sono mobilitati con il sottosegretario al Dipartimento di Giustizia USA con delega alla criminalità organizzata internazionale Lanny Brauer, che durante una conferenza stampa ha difeso le intercettazioni, definite “strumento essenziale per le indagini nella lotta alla mafia”. Anche perché, al contrario delle bugie di Alfano, i dati in Italia sono che nel 2009 sono stati intercettati circa 60.000 cittadini su 60 milioni.
Se davvero il DDL intercettazioni dovesse passare saremo pronti a presidiare il Quirinale per evitare che il Presidente Napolitano possa essere minacciato da Berlusconi e dagli scagnozzi del suo clan al governo. E stiamo riscaldando i muscoli anche per la grande manifestazione nazionale del 19 giugno a Roma, per dire forte il nostro No al bavaglio e Sì ai diritti.
* portavoce Popolo Viola