“Il web non dimentica. Ma quello che posso offrire al cliente è la possibilità di una tregua: da se stessi, dal proprio passato. E l’opportunità di costruirsi un nuovo presente”. Ottavio Gramazio, trent’anni, responsabile commerciale della web agency romana Re.Crm, ci racconta il suo lavoro con una voce che tradisce un sincero amore per quello che fa.
Da un anno ha aperto una sorta di succursale della agenzia madre dedicata esclusivamente al controllo della reputazione online e della diffamazione su internet. L’ha battezzata, cavalcando l’onda mediatica, “Gli spazzini del web”. La sua non è una missione, ma, dice: “una causa personale”.
Ottavio, ci spieghi meglio: in cosa consiste il suo lavoro?
Aiuto la gente a cui Internet ha rovinato la vita a concedersi un’altra possibilità. Oggi è pratica diffusa “googlare” un nome sul web per cercare ogni informazione possibile su una persona e così credere di conoscerla. Che succede quando in rete circolano informazioni denigratorie e calunniose? Ma vi è anche un’altra possibilità: e cioè che una persona abbia effettivamente sbagliato in passato, ma ha ormai chiuso i conti con la giustizia. È giusto che il passato la perseguiti ancora e in modo esponenziale, e cioè nella modalità di diffusione tipica del web?
No di certo. E allora lei cosa fa ?
Partendo dal presupposto che chi fa ricerca su Internet non va oltre la seconda schermata, raccolgo dai motori di ricerca i dati “scomodi” del cliente e, poiché è tecnicamente impossibile eliminarli del tutto, li sposto in terza e quarta pagina. In questo modo, li “colloco” in un passato virtuale costruito ad hoc. È una tecnica molto semplice e si chiama “posizionamento”. Così aiuto il cliente a temporeggiare, a prendersi il tempo necessario per allontanarsi dal suo passato. Poi sta a lui costruirsi una buona immagine di sé e un buon futuro (a livello informatico, si intende).
Una originale fenomenologia del tempo nell’era di Google. Ma chi sono i suoi clienti e quanto pagano ?
Di solito gente comune, il ragazzo o il signore coinvolti per errore in una inchiesta e finiti sui giornali. Ma anche un importante esponente della Massoneria, che travolto da una inchiesta e da accuse pesanti, una volta assolto nel processo voleva rimettersi in gioco. Oppure un imprenditore che era stato agli arresti domiciliari o una signora disperata perché accusata sul web di vendere master falsi: ogni volta che digitava su google il suo nome, questo appariva in cima ai risultati associato all’epiteto: “la SfornaMaster”. La tariffa è di 8mila euro.
E vip e personaggi pubblici la contattano?
Io non lavoro su quei target. Il loro “presente” è ingestibile, in continua variazione, troppi i dati che ogni giorno vengono inseriti nella rete.