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Quello che le donne non dicono

Indagine a sorpresa, 2 su 10 hanno affittato un uomo per una sera

di Luigina Sgarro *

Il sentire comune concorda con la ricerca scientifica nel sostenere che la sessualità femminile sia diversa da quella maschile in modo sostanziale. In particolare pare che la spinta evoluzionistica del maschio della specie umana sia accoppiarsi con quante più femmine possibile; per la femmina è quella, invece, di trovare un maschio che si possa occupare della propria prole. Gli uomini tendono a tradire di più prima del matrimonio, le donne di più dopo. Statistiche piuttosto attendibili, pubblicate dallo zoologo Robin Baker, autore dell’interessante libro “Guerre Sessuali”, mostrano che tra il 10 e il 30% della prole nasce da relazioni extraconiugali, la maggior parte delle volte all’insaputa del presunto padre, perché la donna sarebbe portata a cercare un partner che mantenga lei e la prole e a farsi fecondare da un maschio “geneticamente forte” e non sempre si tratta della stessa persona.

Un’altra differenza è rappresentata da come si fruisce del sesso mercenario, date le premesse, parrebbe che una donna che voglia semplicemente una “copula”, difficilmente debba pagare.
L'associazione “Donne e qualità della vita”, ha svolto un’indagine sull’argomento: i risultati sono piuttosto interessanti. Una donna su 4 ammette di aver pensato almeno una volta di pagare un uomo per avere un rapporto, 2 su 10 di averlo fatto. In rete proliferano i siti sui quali trovare accompagnatori per tutti i gusti e per tutte le tasche, per non parlare dell’esplosione del turismo sessuale.

Tra le clienti, la maggior parte sono donne tra i 30 e i 40 anni: 1 su 4 è imprenditrice, molte sono libere professioniste, manager, impiegate. Il 27% è rappresentato da divorziate, il 21% si dichiara sposata. Interrogate sulle cause, l'8% parla di una carenza affettiva, il 16% di curiosità, il 9% di divertimento.

Quindi sembrerebbe che anche le donne paghino per fare sesso. L’immagine che abbiamo è però piuttosto diversa da quella in cui una vettura accosta in una strada di periferia, il professionista del sesso monta in macchina, la cliente e lui si appartano, consumano un rapporto frugale, lei paga, lo riaccompagna e se ne va.

Mediamente la cliente vuole essere corteggiata, sentirsi desiderata, paga il sentirsi unica, preziosa, anche solo per una sera, agli occhi di un uomo percepito al di là delle proprie capacità seduttive, del quale, qualche volta, finisce per innamorarsi.

La donna spesso va a cena fuori con il proprio accompagnatore, i gigolò più raffinati pagheranno il conto, che poi metteranno in nota spese.

Non esistono più gli uomini di una volta, siamo solite dire, sarebbe più corretto dire che non esistono più le donne di una volta e che gli uomini trovano difficile sostenere un ruolo tradizionale con delle partner “forti”. Le regole del gioco sono cambiate, la seduzione è spesso un balletto nevrotico che si gioca sull’insicurezza. Più facile mettere mano al portafogli e giocare al sesso debole, per una sera soltanto.
E domani tornare a mordere.

* psicologa clinica

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