di Vincenzo Cavallo
Nel 2009 mi sono trovato di fronte ad un problema tecnico da risolvere. Avevamo da poco aperto un associazione culturale con sede a Nairobi, il quale scopo era ed è rimasto quello di promuovere l'arte pubblica nella capitale del Kenya, avevamo bisogno di un software capace di mappare la città in modo partecipativo.
L'idea era quella di lasciare ad ogni artista la possibilità di segnalare all'associazione cosa stava facendo e in che parte della città lo stava facendo. Il mio amico Jacob mi dice che esiste un software bello e pronto, lo dobbiamo solo customizzare un po, gli chiedo quanto ci costa, mi risponde e' gratis si chiama Ushahidi e lo hanno inventato dei bloggers Keniani durante le violenza post elettorali. In tre giorni la piattaforma www.urbanmirror.org era pronta, ed in pochi giorni gli artisti hanno iniziato a mappare I propri lavori. La voce iniziava a girare per Nairobi ed e' cosi' che un mese dopo ci invitano in una delle riunioni che quasi ogni mese fanno a Nairobi le ONG e le associazioni che utilizzano Ushahidi. Alla riunione Erik, uno dei fondatori di Ushahidi mi regala una maglietta con il logo del software, e ci spiega quali sono i progetti per il futuro. Alla riunione ci sono bloggers da tutta l'Africa, ne blocco uno e gli chiedo timidamente: “tu che cosa fai” e lui mi risponde “decolonizzo il cyberspazio”, poi servono la cena e mi ritrovo affianco a Rachel, James e John le menti dietro la creazione di www.kuweniserious.org , una “open community” dove gli attivisti Keniani possono postare video e foto, scrivere articoli e criticare apertamente il governo.
Si definiscono dei ragazzini, avranno tra i 24 e i 28 anni, sono la seconda generazione dei Keniani nati e cresciuti a Nairobi, hanno una visione nuova del paese, sono slegati da affiliazioni tribali e passano la giornata in rete utilizzando il pc o il telefonino, e la cosa più importante e' che non accettano la versione dei media di massa tradizionali, sentono l'esigenza, di creare nuovi spazi e nuovi contenuti. Al tavolo vicino ci sono i fondatori di www.kenyaimagine.com un altro cyberspazio pubblico dove si possono pubblicare foto e articoli su qualsiasi tema, ma soprattutto sulla politica nazionale. La sede e' negli USA e il direttore vive in Scozia, ma sono tutti Keniani. La cosa che trovo piu' interessante è che questa enorme diffusione del Blogging qui in Africa ha una radice poilitica ed attivista, molto diversa dalla natura intimista del blogging che si e' diffuso in USA e in Europa. Ricordo il caso di Ory Okolloh, l'avvocato che creo' www.mzalendo.com il primo sito Africano per il monitoraggio partecipativo dei membri del parlamento Keniano, sempre Ory dal Sud Africa contribuiva nel 2007 alla creazione di Ushahidi. Seduti al tavolo, John di Kuweni Serious (che vuole restare anonimo) mi dice: “Stiamo cercando di cambiare la mentalità della gente, di trasformare tutti in potenziali attivisti, perché' questo paese ha bisogno di cambiare, e noi siamo quelli che ci dovranno vivere nei prossimi anni”.