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Le strategie creative del co-housing

Da un gruppo di discussione sul social network Urban Experience

Di Urbe Exp

All'interno del free social network www.urbanexperience.it (tutt'altra cosa dalla centrifuga massiva di facebook) s'è sviluppato mesi fa un particolare gruppo di discussione per trattare della questione del co-housing: quelle soluzioni di condivisione possibile di spazi abitabili. Sono emersi diversi input che rivelano un approccio creativo per trovare risposta alla ricerca, particolarmente nelle città che attraggono lavoratori temporanei, di luoghi da sistemare per organizzare accoglienza.

A lanciare il dibattito è stata Laura Spampinato. Pubblichiamo alcuni estratti dei suoi interventi.

Girando per la città mi veniva spontaneo pensare: "guarda qui che bel posto per un ostello! e quest'altro, con un cortile così ampio, sarebbe ottimo per il co-housing, con annesso spazio verde per l'orto! e qui, con tutto questo spazio, un pre-campicchio (campeggio per precari)!" (...) Pertanto lancio la proposta di girare insieme, con i vostri mezzi e la vostra creatività in aggiunta, alla ricerca di luoghi dove flessibilmente possano vivere serenamente i loro cambiamenti giovani e non più giovani lavoratori viaggianti, mappando il territorio e proponendo, a chi voglia investire in questo senso, i nostri sogni realizzabili per un miglioramento complessivo di ciò che offre l'ambiente agli sguardi dei "passanti".

La presentazione della modalità co-housing in affitto fu fatta durante la Triennale di Milano attraverso una presentazione in videoclip degli aspiranti residenti che ne cercavano altri. L'affinità è importante, quando devi/vuoi dividere - a fini di risparmio, ma non solo - degli ambienti. L'affinità diventa meno importante se la permanenza è breve, incerta, e anzi è più stimolante la situazione di ricambio, tipo campeggio, dove ogni mattina quando ti svegli puoi trovarti accanto un cinese, un francese, un americano, un gipsy.

Non è quindi al co-housing "classico" che penso, ma ad una forma ancora più flessibile, pur mantenendo le caratteristiche lì esposte.(...)
A Milano nel 2009 nel convegno sull' "Housing sociale”, accennai al sogno di trovare in Stazione Centrale uno Sportello dell'Agenzia Flexihousing per l'accoglienza da prevedere in numerose forme, e che sarebbe utile in ogni città che attrae lavoratori singoli per breve-brevissimo tempo, quindi non certo destinato a famiglie, le cui esigenze sono diverse e molto più complesse.

I luoghi, quindi. Non consumo di territorio ma ristrutturazione dell'esistente, idoneo per questo tipo di alloggi. Collegato bene con mezzi pubblici (o servito da navette), organizzato con cucine ampie, ampi spazi per postazioni internet, ecc. ma stanza e servizi singoli per la propria privacy.

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