L’adolesce-anziano non ha più tempo: è già eterno
di Riccardo Tavani
Il cinema si è accorto da tempo di questa neo-vetusta categoria sociologica, anche perché è l’unica rimasta legata ancora all’acquisto dei biglietti, anche se quelli ridotti, e alle sale, che affollano, almeno in Italia, soprattutto nelle fasce pomeridiane.
Già altrove noi li abbiamo battezzati adolesce-anziani, perché è proprio la condizione dell’anziano in quest’epoca non più post moderna, ma direttamente trans-cronologica o post-cronica, a proiettarli, come in un vertiginoso flash-back, nella situazione adolescenziale.