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Appello della stampa a Mario Monti

"Stanno morendo cento giornali. Pluralismo bene prezioso"

Ci troviamo costretti ad appellarci a Lei per segnalare la drammatica necessità di risposte urgenti per l'emergenza di un settore dell'editoria rappresentativa del pluralismo dell'informazione, un bene prezioso di cui si ha percezione solo quando viene a mancare. Alla data di oggi, infatti, queste aziende non sono in grado di programmare la propria attività, rischiano di dover a fine mese sospendere le pubblicazioni e anzi alcune hanno già chiuso i battenti. Si tratta dei giornali gestiti in cooperative espressioni di idee, di filoni culturali politici, voci di minoranze linguistiche, di comunità italiane all'estero, no profit per i quali esiste il sostegno previsto dalla legge per le testate non meramente commerciali, ma per le quali oggi non ci sono garanzie sulle risorse disponibili effettivamente per il 2012.

Se il maggioritario va in edicola

di Riccardo Palmieri

Ma la democrazia è uno spreco? Può essere tagliata per mancanza di fondi? O è un privilegio che si può esercitare solo con certi numeri? Sì, forse si. E' questo quello che sembra dire il governo Monti alle oltre 100 testate e ai 4000 lavoratori che perderanno il posto se saranno confermate le misure previste per azzerare i contributi diretti all'editoria. La ragione di questa legge, che ricalca un principio vigente in tutta Europa, è semplice: si deve permettere anche a chi ha pochi mezzi di poter esprimere il proprio punto di vista. Nessun privilegio, questo si chiama pluralismo, è uno dei pilastri della democrazia.

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