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Liberalizzazioni, che fine faranno i pubblicisti?

di Lorenza Fruci

I poveri pubblicisti italiani , ancora una volta, sono tornati ad essere boicottati da un sistema e da leggi che non gli favoriscono l’esistenza. Sono circolate notizie allarmanti sulla scomparsa del loro ordine, a causa della manovra Salva Italia (art. 3 comma 5 del DL 138/2011) che potrebbe sancire dal 13 agosto 2012, tra le altre, anche la riforma dell’Odg. La norma “Riforma degli ordini professionali” presente nel decreto che è in applicazione della direttiva europea sulle professioni regolamentate (2005/36/CE), impone il superamento di un esame di stato per l’accesso a tutte le professioni intellettuali. Prova che non è contemplata per l’ordine dei pubblicisti la cui iscrizione all’Albo è regolata dagli articoli 1 e 35 della legge 69/1963 e definisce che “Sono pubblicisti coloro che svolgono attività giornalistica non occasionale e retribuita anche se esercitano altre professioni o impieghi”.

Il Copyleft? In Svezia è una religione, il Copimismo

Che la pratica di scaricare film e musica illegalmente abbia molti adepti non è una novità, ma in Svezia è diventata una vera e propria religione riconosciuta: il Copimismo è stato infatti ufficialmente registrato dopo una battaglia durata due anni. Per la Chiesa del Copimismo, si legge nel sito ufficiale, «l’informazione è santa, e copiarla è un sacramento centrale per l’organizzazione e i suoi membri».

TV, il mistero del milione scomparso

di Giulio Gargia

Sostiene Pancini, il direttore dell'Auditel, che un milione di spettatori può sparire da una settimana all'altra. Sono quelli della trasmissione di Santoro, che giovedì 8 dicembre avrebbe registrato il 5% , perdendo circa 3 punti di audience rispetto alla settimana scorsa. Senza contare che facendo i conti dal 3 novembre avrebbe perso più della metà dei suoi aficionados, visto che la stessa Auditel l'aveva accreditata del 12%. Insomma, un crollo epocale da fare invidia a Minzolini, Facchinetti o Banfi (non Lino, l'altro), cioè i migliori flop della stagione “ufficiale”. E cosa avrebbe causato questo disastro da parte di gente che – come il pubblico dell'ex Anno Zero – ha tirato fuori 10 euro di tasca sua pur di vedere questo programma e poi se lo è andato pazientemente a cercare facendo lo slalom tra le televendite della miriade di canali del digitale?

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