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"La grande bellezza": memoria sedimentata e diafano velo dell'apparenza

Nel film di Sorrentino lo zigzagare tra eternità e trivialità romane di un disincantato flaneur proustiano

di Riccardo Tavani

Nel suo saggio sulle Affinità Elettive di Goethe, Walter Benjamin scrive che la bellezza è inseparabile dall’apparenza. Il termine apparenza va qui inteso nel suo senso etimologico e filosofico più profondamente originario, ossia del rendersi manifesto, del presentarsi di qualcosa allo sguardo. L’apparenza è allora una sorta di velo che si offre come mezzo diafano sul quale la bellezza si proietta, rendendosi così visibile, ma che allo stesso tempo la cela, per custodirne il segreto inespresso e mai del tutto esprimibile. In questo senso niente come la pellicola e lo schermo cinematografico si offrono in tutta la storia dell’Occidente come quel velo primordiale che manifesta e cela al tempo stesso la bellezza nella sua vibrazione più intensa e struggente. Ciò vale anche per il film di Paolo Sorrentino, ma certamente non solo perché il tema della Grande bellezza è già inciso nel titolo.

"Slow Food Story", la cultura che si mangia

Da giovedì 3O maggio cinema e cibo s’incontrano in sala, con Slow Food Story di Stefano Sardo, il film sulla genesi del movimento. In occasione dell’arrivo del film nelle sale, i cinema che lo programmano hanno organizzato con le condotte di Slow Food un aperitivo/degustazione che sarà offerto agli spettatori prima della visione.

Slow Food Story  di Stefano Sardo è la storia di una rivoluzione lenta, che va avanti da 25 anni e ancora non dà cenno di volersi fermare. La storia di un’associazione e del suo fondatore, Carlo Petrini, detto Carlìn, inventore di Slow Food e Terra Madre. Il film distribuito da Tucker Film in collaborazione con Indigo Film è stato presentato con successo al Festival di Berlino nella sezione dedicata a pellicole e cibo Kulinarisches Kino.

Martedì 28 maggio Calopresti presenta a Napoli il suo libro "Io e l'Avvocato. Storia dei nostri padri"

Io e l'Avvocato (Mondadori Editore) racconta la storia di due famiglie che viaggiano su binari paralleli. Il riscatto per chi aveva cominciato con niente e la fine drammatica di chi aveva tutto. Tra suggestioni autobiografiche, eventi storici e invenzione romanzesca, un affresco di cinquant'anni della nostra storia.

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