di Ugo G. Caruso
Come nei migliori gialli, l'indizio che avrebbe dovuto metterci sull'avviso era stato evidenziato con chiarezza. Anzi, era stato pure filmato. Eppure nessuno l'ha collegato alla soluzione del fattaccio. Per trovare la chiave decifrativa bastava in effetti rivedere una vecchia puntata di Telecamere in cui una salottiera e accondiscendente Anna La Rosa intervista Francesco Rutelli. Quando gli chiede da quale libro non si separa mai, questi risponde con finta prontezza del candidato cui sono state passate prima le domande: “La rivoluzione liberale” di Piero Gobetti. Ovviamente il tutto si svolge qualche anno prima che l'ex sindaco di Roma venisse folgorato sulla via della Conciliazione e che in spregio a quegli ideali risorgimentali, liberali e anticlericali trasformasse la storica piazza del Risorgimento del quartiere Prati in un anonimo bivacco a beneficio di frotte di pellegrini che ogni giorno, discesi da confortevoli e accessoriati torpedoni, si riversano in corteo nell'adiacente piazza S. Pietro.
Quale sottile e perfida vendetta ha consumato il Vaticano per sua mano sugli antichi avversari!
Un vero scherzo da prete. Quando poi la giornalista gli domanda quale musica preferisca, l'ex leader della Margherita ha un attimo di esitazione, come se il quesito non fosse contemplato nella lista concordata. Ci pensa un po' e poi risponde : “I Beatles”. Manco temesse di aver sconcertato i telespettatori con chissà quale stravaganza. La soluzione era tutta lì, in quella risposta, nella sua predilezione per i Beatles. Peccato che Arturo Parisi si sia scervellato tanto. Il tesoro della Margherita era veramente volato via. Era tutto scritto nel testo cifrato di una celebre canzone del Fab Four, il cui significato sarà venuto a conoscenza di Rutelli probabilmente negli anni della sua militanza radicale, proprio per la contiguità con ambienti trasgressivi, magari anche un po' lisergici.
“Lusi in the sky with diamonds”: più chiaro di così ….