L'Iran vuole colpire Israele? E Israele colpira preventivamente l'Iran per evitare il peggio? Questioni cruciali. Però sulla minaccia nucleare iraniana, gli israeliani farebbero bene a non dar credito al premier Benyamin Netanyahu né a farsi incantare dal ministro della difesa Ehud Barak. Anzi, se si scatenasse una crisi regionale, sarebbe meglio che i due non fossero affatto al timone del Paese poichè non saprebbero come affrontarla.
Chi è l'autore di questo attacco? Un anti-israeliano? Un espondenti dei movimenti pacifisti? No, si tratta di dei maggiori esperti di sicurezza di Israele, ossia dell'ex capo dello Shin Bet, il servizio di sicurezza interno, Yuval Diskin. E, c'è da aggiungere, molti militari o esponenti dell'intelligence la pensano come lui.
Diskin ha sostenuto che Netanyahu e Barak danno agli israeliani un'immagine distorta della minaccia iraniana. E che non ha fondamento la sensazione da loro instillata nel Paese che un attacco israeliano potrebbe realisticamente esorcizzare la minaccia di armi atomiche nelle mani degli ayatollah: al contrario, secondo Diskin, esso accelererebbe i loro programmi, regalerebbe all'Iran una giustificazione internazionale.
Il governo non l'ha presa bene: il segretario dell'esecutivo Zvi Hauser ha detto che Diskin ha arrecato danno agli sforzi di Netanyahu di costituire un fronte internazionale contro l'Iran. In realtà Diskin ha creato un certo sgomento fra gli israeliani. La minaccia iraniana è vera o gonfiata?
da www.globalist.it