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La Lega, i laureati e la commedia all'italiana. Anzi, alla padana

L'ultimo in ordine di tempo è Francesco Belsito, l'ex tesoriere del Carroccio. Le procure di Milano e Reggio Calabria stanno infatti indagando sul suo diploma di ragioneria conseguito presso un istituto privato di Frattamaggiore fallito da tempo e sulla laurea online in Scienze politiche presso una non meglio precisata Università John Kennedy.

Ma prima di lui era stato beccato Renzo Bossi, che per ottenere una laurea era andato fino a Tirana, visti anche i suoi precedenti scolastici non brillantissimi. Gli investigatori avevano trovato il documento in una cassaforte di Belsito, mentre eseguivano perquisizioni. Si è scoperto così che il diploma è stato ottenuto il 29 settembre del 2010 presso l'Università Kristal di Tirana. E il Trota, numero di matricola 482, si è laureato in Gestione aziendale alla facoltà di Economia aziendale della capitale albanese.

Indimenticabile poi il caso di Rosy Mauro. Secondo le intercettazioni delle indagini sui soldi alla Lega, il partito ha dovuto sborsare circa 120 mila euro per far ottenere a lei e al suo compagno-guardia del corpo Pier Mosca (all'anagrafe Moscagiuro) il tanto desiderato pezzo di carta. In questo caso la meta è stata la Svizzera.

E ancora prima si ricorda la brutta figura di Monica Rizzi, ormai ex assessore allo Sport della giunta Formigoni. Contro di lei fu aperta anche un'inchiesta giudiziaria per «abuso di titolo» dato che la signora, protagonista di una fuga indimenticabile davanti alle telecamere delle Iene, non aveva affatto la laurea in psicoterapia infantile che avrebbe esibito nel suo curriculum al Pirellone.

Oggi esce fuori che Belsito avrebbe conseguito il suo diploma di ragioneria presso un istituto privato di Frattamaggiore di dubbia attendibilità e fallito da tempo. Sembra, inoltre,che Belsito abbia anche conseguito la laurea online. Gli inquirenti si chiedono come i dirigenti della Lega abbiano lo abbiano scelto per amministrare i conti del partito, nonostante le evidenti scarse competenze. E come mai avesse così tanta libertà d'azione, visto che gli veniva consentito di riferire ai vertici solo sulle linee generali delle spese e degli investimenti, senza fornire rendiconti.

da www.globalist.it

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