La stanza è mia e la gestisco io. La notizia galoppa dai corridoi di viale Mazzini ai siti della chiacchiera. Ma è vera. L'ormai ex direttore generale non molla la scrivania a Gubitosi, eletto all'unanimità, finché il neo dg non verrà a bussare alla porta, ufficialmente per un "Passaggio di consegne", ufficiosamente per sapere quale sarà la sua ricollocazione in azienda.
Pessimo assaggio di mentalità Rai per i "tecnici" chiamati da Monti a far prendere all'azienda di Servizio pubblico le distanze dalla politica. I capricci personali forse non erano previsti. La nomina del nuovo Dg Rai senza una scrivania sarà formalizzata con un passaggio in assemblea e poi di nuovo in Cda per la votazione definitiva. Il tempo di trovare un buco per Gubitosi.
Intanto Lorenza Lei ha provveduto, con tempismo sincrono alla decisione del Consiglio, a salutare "I colleghi" gloriandosi per i risultati ottenuti nell'anno del suo imperio. Per commuovere anche i nostri lettori, ecco la trascrizione integrale. «Cari colleghi, voglio ringraziare ognuno di Voi per il contributo, la dedizione e l'impegno profuso con passione verso la nostra Azienda in questa fase congiunturale così delicata. La Rai, come dimostrano i numeri e le performance editoriali, ha intrapreso la via del risanamento.
Certo, è stato un anno difficile, nel quale abbiamo affrontato sfide importanti, che in alcuni frangenti ci sono sembrate addirittura troppo ambiziose, troppo difficili. Dopo cinque anni di bilancio in perdita volevamo mettere in sicurezza i conti dell’Azienda: confesso che io stessa ho vissuto momenti in cui le difficoltà sembravano più forti della volontà di superarle e, con il contributo di tutti, siamo riusciti a chiudere il 2011 con segno positivo.
Abbiamo prontamente reagito agli impatti che questa gravissima crisi finanziaria internazionale ha determinato sulla nostra Azienda, attraverso una serie di interventi ed azioni sui costi esterni che, non senza sacrifici, ci hanno permesso di far fronte a tutti i nostri impegni, tra i quali, va sottolineato, un consistente investimento sul digitale terrestre; in un contesto così difficile abbiamo mantenuto la leadership del servizio pubblico sulle diverse piattaforme radiotelevisive e salvaguardato l’'intangibilità di tutti gli asset aziendali.
Sono orgogliosa di aver realizzato e condiviso con Voi questi risultati, frutto soprattutto della Vostra professionalità e competenza che non sono venute meno neanche nei momenti di maggior emergenza nei quali tutti hanno saputo dimostrare uno straordinario senso di appartenenza all'Azienda. Abbiamo creduto, ogni giorno, nella nostra missione di servizio pubblico perché la Rai è fatta di donne e uomini che lavorano con la passione, con la dedizione di chi sente l’orgoglio di far parte della più grande Azienda culturale del nostro Paese.
Un augurio sincero di buon lavoro ai nuovi Vertici e a Voi tutti. Lorenza Lei».
Auguri sì, ma la stanza No.