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Effetto strage, in Colorado boom di vendite delle armi

A sorpresa, dopo la strage del cinema di Aurora si è registrato un boom delle vendite di armi in tutto il Colorado, lo Stato Usa teatro della carneficina, costata la vita a dodici persone e il ferimento di altre 58 per mano di un esaltato travestito da super-criminale. Stando ai dati resi noti dal quotidiano The Denver Post, in soli quattro giorni l'impennata è stata pari al 41 per cento, cogliendo di sorpresa persino gli addetti ai lavori. Molto forte anche l'incremento delle richieste di porto d'armi: fra venerdì, subito dopo il massacro perpetrato dal 24enne James Holms, e domenica ne sono state registrate nel complesso 2.887, con un aumento pari al 43 per cento rispetto alla settimana precedente, e al 39 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Si intuisce così che il cittadino medio americano, invece di aver paura che la circolazione di troppi fucili e pistole aumenti i pericoli per la pubblica incolumità, sembra piuttosto preoccuparsi di accrescere le proprie possibilità di difendersi, caso mai saltasse fuori un altro Holmes.

Per far capire il clima, Jake Myers, commesso in un'armeria della cittadina di Parker, ha raccontato: "E' stata una roba da pazzi". La mattina del 20 luglio, a poche ore dal bagno di sangue alla prima del film su Batman, in coda davanti al negozio dove lavora c'erano già una ventina di persone impazienti di comprare un'arma. "Un sacco di loro sono tizi che ti dicono 'Non pensavo di avere bisogno di una pistola, ma adesso sì invece'", ha osservato Myers. "Quando qualcosa del genere succede a casa tua, la gente comincia a rivedere l'intera faccenda", ha concluso.
da www.globalist.it

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