Alla fine, perfino in questa calda estate romana, l’aria è riuscita a gelare. E non solo dal punto di vista metereologico… La brutta sorpresa riguarda la delibera Gasperini a proposito della Casa dei Teatri e della drammaturgia contemporanea. L’abbiamo tanto aspettata e ora che è stata resa pubblica viene da storcere il naso su diverse questioni.
Cominciamo dalla notizia: la gestione dell’intero sistema teatrale (ex Scuderie di Villino Corsini, il Teatro di Villa Torlonia, il Silvano Toti Globe Theatre, il Teatro Biblioteca Quarticciolo, il Teatro Tor Bella Monaca, il Teatro del Lido, il Centro Culturale Elsa Morante, gli spazi di Via Barbana, Via Boccea e Via Ponzio Cominio) è affidata a Zètema. Sì, avete capito bene, proprio la società del Comune che già gestisce il sistema museale capitolino e che dunque si appresta, a partire dal 1° gennaio 2013 e fino al 30 giugno 2014, a gestire l’intero sistema teatrale alla modica cifra di euro 3. 003.866,67 8 (Iva esclusa). Ogni sala, tranne il Teatro del Lido, sarà affidata all’associazione territoriale vincitrice del bando, ma solo per metà, visto che spetterà al Direttore di Sistema (per il quale Zètema prevede 80mila euro l’anno) supervisionare l’intero polo teatrale.
La sua sarà naturalmente una nomina politica, come tutto il Comitato di indirizzo e programmazione di sistema, così composto: un rappresentante di Roma Capitale nella persona dell’Assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico o suo delegato, con funzioni di presidente; il Dirigente dell’Unità Organizzativa Gestione delle Strutture destinate alle attività culturali del Dipartimento Cultura di Roma Capitale; un rappresentante dell’Associazione Teatro di Roma; un rappresentante dell’Agis; un rappresentante del neonato Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea; il presidente dei Municipi nel cui territorio insistono gli spazi coinvolti nella circuitazione o suo delegato; un Direttore del Sistema, nominato da Zètema su indicazione dell’Assessore alle Politiche Culturali tra operatori del settore di comprovata esperienza e alta qualificazione; un rappresentante di Rai Educational.
A parte il fatto il fatto che non si capisce bene che fine faranno tutti lavoratori dei teatri ora che la gestione verrà affidata a Zètema, ma qual è il senso di questa scelta? Se lo chiede anche il Pd capitolino, che ha aperto una vertenza, mentre le associazioni culturali e i lavoratori dello spettacolo (dal Valle Occupato all’Angelo Mai) l’hanno già ribattezzata “Casa degli Orrori e delle Burocrazie”.
In una lettera all’assessore Gasperini spiegano perché: un Comitato di indirizzo tutto di nomina partitica, l’accentramento nelle mani di un super Direttore generale, il monopolio di Zètema e una programmazione a giornate che impedisce una progettualità più ampia. Il punto è che la delibera Gasperini tanto attesa poteva essere una gran bella occasione per Roma, che invece si ritrova a doversi preoccupare di come spartire gli incarichi e priva di un progetto forte e serio.
da www.unita.it