È morto Renato Nicolini, ex assessore del Comune di Roma, celebre anche per aver dato vita all'Estate romana. Era nato a Roma il 1° marzo del 1942. A riferire la notizia, su Twitter, è stato Stefano Di Traglia, portavoce del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.
Laureato in architettura, divenne noto in qualità di assessore alla Cultura del Comune di Roma nel periodo 1976 – 1985, nelle amministrazioni di sinistra di Giulio Carlo Argan, Luigi Petroselli ed Ugo Vetere.
Si impegnò infatti in una politica culturale praticamente inventando - tra tante iniziative - l'Estate romana, macchina politico-culturale che produsse polemiche, ma che definì anche nuovi orizzonti relativamente alle potenzialità delle città. E in realtà ebbe effetti positivi e deflagranti in tutta Italia: prima in sostanza le estati urbane erano un deserto, poi prese piede e si diffuse ed ebbe imitazioni non sempre riuscite la sua idea di una città che non chiudesse i battenti nei mesi estivi rivolgendosi - questo è un punto fondamentale - a quei ceti sociali che non potevano e non possono permettersi vacanze lunghe e tanto meno lussuose. Il concetto di fondo era quello di iniziative "aperte".
E l'idea che d'estate cinema con grandi schermi per un pubblico vasto e variegato, musica, teatro e arti visive non solo corroborassero i giorni di chi lavora anche nei mesi caldi fu importante pure per un altro aspetto: furono visti come una risposta concreta ai momenti più bui degli anni 70, una risposta a intransigenze e durezze anche delle ali più dure dell'estrema sinistra. E questo da un intellettuale che era dichiaratamente di sinistra e volutamente un "irregolare", almeno per i criteri dell'ortodossia comunista. E però, e non è un caso, proprio con la sinistra salita al governo di Roma, e con il Partito comunista quindi, Nicolini ebbe modo di osare, organizzare, ideare. Infine un dettaglio, come dire?, umano: Renato ha sempre mantenuto una semplicità, un carattere, che lo portavano a non sbandierare studi e letture che pure aveva approfondito e talvolta un cenno, un lampo in un discorso, rivelavano. Per dirla come avrebbe potuta dirla lui, "non se la tirava".
Naturalmente non mancarono le polemiche, inevitabili vista la carica innovativa. Ci fu chi parlò di trionfo dell'effimero. Che poi, l'effimero, ha spesso trionfato in seguito. Ma l'effimero - inteso come momento passeggero, volatile, senza lasciare tracce e per una gloria dell'assessore di turno - ha avuto presa sì, in tante città, quando invece Nicolini legava la sua idea a un'idea a un mutamento sociale e culturale della vita urbana quotidiana, non al successo o al divertimento di un attimo.
A partire dal 1983, per tre legislature fu deputato al Parlamento, eletto nel 1983 e nel 1987 nelle file del Partito comunista italiano e nel 1992 come esponente del Partito democratico della sinistra.
Alle elezioni comunali del 1993 si candida come sindaco di Roma per la coalizione formata dal Prc e dalla lista "Liberare Roma" ottenendo oltre l'8% dei consensi. Nel 1994 conclude la sua esperienza parlamentare. In tale periodo iniziò inoltre a pubblicare opere teatrali.
Nel 1985 venne nominato dal ministro francese Jack Lang, "Officer de l'Ordre des Arts et des Lettres de la République française". Dal 1988 fino al 1996 fu vicepresidente della Fondazione "Festival dei Due Mondi" di Spoleto. Dal 1996 al 2000 commissario del Teatro stabile dell'Aquila.
LUNEDÌ CAMERA ARDENTE IN CAMPIDOGLIO
«Sono profondamente addolorato per la scomparsa dell'amico Renato Nicolini. Roma e il Paese perdono un indiscusso protagonista della vita culturale e politica e un grandissimo assessore alla Cultura che ha lasciato ad ognuno di noi una meravigliosa eredità. Ai familiari rivolgo sentite condoglianze e su loro desidero stiamo predisponendo in Campidoglio, presso la Sala della Protomoteca, la camera ardente a partire dalla ore 9 di lunedì». Lo afferma l'assessore capitolino alla Cultura, Dino Gasperini.
da www.unita.it