You are here

ILVA, denuncia di Landini: l'azienda ha pagato le manifestazioni contro i giudici di Taranto - di Lorenzo Lamperti

"E' sbagliato usare i lavoratori contro la magistratura. I sindacati dimostrino autonomia dall'impresa". Dura presa di posizione del segretario della Fiom Maurizio Landini che, in un'intervista ad Affaritaliani.it, prende le distanze dallo sciopero degli operai dell'Ilva: "A marzo l'azienda ha persino pagato i pullman dei manifestanti".

Come si risolve la questione? "Deve essere Ilva a chiarire che investimenti intende fare per mettersi in regola, non si può attaccare la magistratura". In che modo si conciliano lavoro e salute? "E' giusto difendere l'occupazione, ma se l'impianto non smette di inquinare non ci può essere nessun futuro". E sul governo: "Non c'è nessuna politica industriale, e non solo nel siderurgico. Clini dice che la decisione del gip crea un'immagine inaffidabile dell'Italia? Far rispettare le leggi non significa essere inaffidabili".

Segretario Landini, qual è la posizione della Fiom sullo sciopero organizzato dagli operai dell'Ilva?

Non siamo assolutamente d'accordo, lo consideriamo un errore. Per questa ragione non siamo parte di questa iniziativa. Gli sindacati dovrebbero avere autonomia dall'impresa. Il problema qui è di aprire una vertenza nei confronti di Ilva perché Ilva deve dire che investimenti fa e che provvedimenti tecnici e tecnologici ha intenzione di adottare per uscire dal sequestro. In questa fase bisognerebbe usare intelligenza e responsabilità.

Sulla magistratura c'è però una forte pressione, anche da parte di alcuni ministri. Come giudica il comportamento del governo?

Non è che il governo si può svegliare la mattina per capire che cosa sta succedendo a Taranto. Nelle scorse settimane è stato fatto un lavoro importante insieme a regione e sigle sindacali. Però i soldi che sono stati stanziati, e sono parecchi, sono destinati alla bonifica di Taranto. Neanche un euro entra per rendere ambientalmente sostenibile il processo di produzione dell'Ilva. Credo comunque che contrapposizioni tra governo e magistratura non siano utili nella situazione attuale. Da quel che ho capito, anche il tribunale del Riesame ha confermato il sequestro preventivo degli impianti. Il che vuol dire che ci sono degli interventi da fare per ridurre e progressivamente eliminare i problemi sulla salute dei lavoratori e dei cittadini di Taranto.

Quindi è l'Ilva che dovrebbe fare qualcosa?

Sì, l'azienda dovrebbe parlare chiaramente spiegando quello che intende fare per risanare gli impianti. Poi ci può essere anche un lavoro collettivo per ricorrere a finanziamenti europei. Ma adesso usare i lavoratori per andare contro la magistratura è sbagliato. Basti vedere quello che è successo a marzo, quando l'azienda era arrivata a pagare i pullman per andare a manifestare... Questo atteggiamento ha creato la situazione in cui siamo adesso. Bisogna mettersi in un'altra logica. Per salvare davvero l'Ilva bisogna metterla in condizione di non inquinare.

Però quasi tutti, compresi i sindacati, sembrano attenti solo al problema occupazionale. Quello della salute sembra passare un po' in secondo piano...

Unire tutela del lavoro e tutela della salute è una condizione imprescindibile. E' una cosa difficile ma che va fatta in maniera intelligente e con un atteggiamento diverso rispetto a quello tenuto finora. Sono stati fatti molti errori in passato, anche dal sindacato. Ora si deve dimostrare di avere autonomia di pensiero e di azione nel rapporto con i lavoratori. Si deve sì assumere la difesa del lavoro ma il futuro dell'occupazione è legato alla questione ambientale. Ci vuole un cambio di politica industriale e anche un cambio di politica sindacale. Far scioperare gli operai contro la magistratura è un errore, anche perché di solito la legge tutela i più deboli. E qui chi non ha fatto gli investimenti che doveva è l'Ilva, grazie anche a un vuoto della politica.

da affari italiani

Categorie: