L'Ordine boccia all'esame professionale la Innocenzi di “Servizio Pubblico”, e il presidente dei giornalisti dichiara “Non è il tesserino che fa di una persona un reporter”
Giulia Innocenzi, la giornalista praticante e volto noto di “Servizio Pubblico” di Michele Santoro, è stata bocciata alla prova scritta dell'esame di giornalismo per diventare professionista e la stampa di centro destra, che non l’ha mai avuta in simpatia, gode. “Libero” e “Il giornale” in particolare ha festeggiato l'evento con titoloni, sfottò, articoli ironici e sondaggi paradossali. “Davvero incredibile, per una ragazza che più volte aveva impartito lezioni a destra e manca. Anche a dei direttori come Maurizio Belpietro e Augusto Minzolini”, ha scritto “Libero”. Ma con il caratterino che si ritrova Giulia non tarda a replicare: “Ci sono persone che si alimentano solo dei misfatti degli altri. Ragionano così: a me va di merda, a te deve andare peggio. Queste persone mi fanno pena, perché sono povere. E anche con tutto l'oro del mondo non si arricchirebbero di certo. Rimarranno sempre dei poracci".
Naturalmente dalla carta stampata la polemica è passata alla Rete dove non le viene risparmiato nulla, anche sulla sua vita privata, ironizzando sulla sua relazione con la ex “Iena” Pif che ha commesso il “delitto” di partecipare all'ultima “Leopolda” di Matteo Renzi, e sulle sue posizioni antiproibizioniste. La “maestrina”, come altri la definiscono, però non se la deve prendere perché di precedenti sulle “bocciature” all’esame in questione ce ne sono di celebri, come per esempio quella di Milena Gabanelli di “Report”. E poi, era lei che tempo fa sulla sua pagina di Facebook definiva l’ordine dei gionalisti “obsoleto, liberticida e corporativo”? Lo stesso “ordine” è intervenuto su Facebook in difesa della Innocenzi, dove il suo presidente Enzo Iacopino scrive: “Il Presidente dell'ordine non dovrebbe dirlo: ma non è il tesserino che fa di una persona un giornalista. Chi vuole polemizzare lo faccia: non replicherò".