3000 psicologi a congresso per Expo 2015
di Clara Costanzo
Ha preso il via da Expo, lunedì 6 luglio, il 14° Congresso Europeo di Psicologia, il più importante evento per la categoria: 3200 psicologi provenienti da 75 paesi per approfondire più di 2000 temi. Oltre agli argomenti legati all'alimentazione, sono stai approfonditi temi di strettissima attualità come la crisi finanziaria in Grecia o l’allarme terrorismo, questioni che provocano ripercussioni su patologie comuni quali ansia, stress, insonnia, depressione, riduzione dell’autostima, senso di impotenza. L’impegno è estendere il contributo dell’indagine psicologica e delle sue applicazioni pratiche alla società nel suo complesso e non solo ai tradizionali destinatari dei servizi psicologici.
L’evento, organizzato da INPA (Network Italiano delle Associazioni degli Psicologi), è promosso da EFPA (Federazione Europea delle Associazioni degli Psicologi), da EXPO per le Università e ha il patrocinio del Ministero della Sanità, della Regione Lombardia e del Comune di Milano.
Al dibattito della prima giornata a Expo dal titolo: Il contributo della Psicologia a: Nutrire il pianeta, energia per la vita, presenti psicologi di fama internazionale: Philip Zimbardo, psicologo statunitense celebre dagli anni '70 per il famoso e controverso “esperimento carcerario di Standford” da cui sono state tratte ben 3 sceneggiature di film usciti al cinema, l'ultimo quest'anno per la regia di Kyle Patrick Alvarez; Saths Cooper presidente internazione dell’Union Psychological Science, che a causa della lotta con il Movimento Anti-Apartheid in Sud Africa subì il carcere e fu compagno di cella di Nelson Mandela; José Maria Peiró, docente dell’Università di Valencia, Robert Roe, dell’Università di Amsterdam e Rainer Silbereisen, professore dell’Università di Jena in Germania. Gli psicologi concordano che non si può parlare di cibo senza individuare le connessioni con la mente, in considerazione dei continui cambiamenti imposti dalla società.
Parla, a nome degli psicologi, il presidente del Congresso dott. Mario Sellini: “L’alimentazione è diventata un problema di carattere mondiale. Come hanno illustrato insigni specialisti, la nutrizione e la buona alimentazione fanno parte della dignità delle persone. Per garantire questa necessità, c’è bisogno di uno sforzo economico, politico e sociale. Cosa può fare la psicologia? Siamo tutti d’accordo che la psicologia è in grado di offrire un valido contributo e che quindi deve aiutare ed indirizzare le persone al cambiamento degli stili di vita imposti dai mutamenti continui e sempre più veloci dalla società in cui viviamo. Per questa ragione, la psicologia assume un ruolo fondamentale. Ci siamo ancora chiesti: ma perché lo deve fare la psicologia e non una legge? Perché siamo fermamente convinti che le leggi non bastano. Non si potrà mai, infatti, vietare con una norma di mangiare questo o quel cibo. Invece riteniamo che sia necessario l’orientamento da parte di un professionista che sia in grado di guidare questi processi di educazione alimentare. Conveniamo tutti che sia necessario porre rimedio nei primi anni della crescita degli individui e comunque non dopo i dieci anni di età. Successivamente, sarebbe difficile, se non impossibile. correggere le cattive abitudini. La psicologia favorisce questo processo, rendendolo più naturale dal momento che per l’essere umano ad ogni cambiamento contrappone una resistenza. Tendenzialmente le persone non sono portare a modificare le proprie abitudini. Un obeso dai 18 anni in poi aumenta la spesa sanitaria annuale di circa mille volte rispetto ad una persona che non presenta questa patologia. È noto che la buona alimentazione riduce la possibilità di incorrere in malattie come quelle cardiovascolari ma anche anoressia e bulimia. Quindi se il cibo e la mente trovano un equilibrio, sicuramente i benefici saranno immediati e duraturi”.