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15 giorni senza Auditel, manna dal cielo per la tv

La società di rilevamento degli ascolti sospende per due settimane la diffusione dei dati dopo che a causa di un baco era stata svelata l’identità delle famiglie dotate di scatoletta

di Alessandra Comazzi

La notizia è fantastica. E arriva, guarda caso, pochi giorni prima che sbarchi in Italia Netflix, la più grande internet-tv del mondo: stop alla diffusione dei dati di ascolto per due settimane da domani. Lo ha deciso il cda di Auditel, dopo la divulgazione di alcuni nomi delle famose famiglie-meter, confermando che la società continuerà nella rilevazione dei dati, senza però divulgarli. Nei prossimi mesi verrà sostituito l’attuale campione, che sarà allargato a 15.600 famiglie.

Quindici giorni senza Auditel, ma ci rendiamo conto? Dovrebbe essere una manna dal cielo per tutti coloro che fanno televisione. Ragazzi, scatenatevi. E’ il momento buono per tornare a proporre la famosa qualità, che siccome notoriamente non becca ascolti, da anni veniva allegramente elusa. Ma che cosa si potrà fare in quindici giorni? Riusciranno i nostri eroi a uscire da schemi ormai consolidati?

Auditel è una società di cui, ricordiamo, fanno parte tutti i broadcaster, cioè tutti le emittenti, più l’associazione dei pubblicitari: era sempre stata impermeabile a critiche, a fughe di notizie, a disvelamenti di famiglie con il meter in casa. Se questa volta una reazione c’è, vuol dire che davvero si sta cambiando partita.

La televisione classicamente intesa è ovvio che non esiste più. Internet dilaga. La tv su smartphone e tablet è realtà. Lo dicevamo sempre che le cose sarebbero cambiate quando i pubblicitari avessero capito che con gli spot in televisione sparavano nel mucchio, e forse sprecavano i loro soldi. Forse è arrivato il momento, lo stanno capendo.

E allora, per quindici giorni almeno, lasciateci divertire.

da la stampa 14 0ttobre 2015

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