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Pirandello ai tempi della rete

“Non chiamateci spazzini, siamo ingegneri reputazionali”

Uno nessuno e centomila. L’identità ai tempi del web è un complesso e multiforme capitale sociale che richiede una costante e scrupolosa manutenzione. Chi siamo, cosa facciamo, cosa pensano gli altri di noi: la nostra reputazione è continuamente in gioco, sostenuta o minacciata dallo sviluppo di quelle applicazioni che consentono agli utenti di creare i contenuti (blog, forum, chat, Youtube, Wikipedia, Facebook, Twitter, MySpace, etc…). La sopravvivenza nella rete richiede perciò posizionamento strategico, sviluppo, gestione e controllo della propria identità virtuale. Un compito fondamentale per tutti, un mestiere per qualcuno. Come per Andrea Barchiesi, ingegnere elettronico, fondatore della società milanese Reputation Manager.

Barchiesi rifiuta fieramente l’epiteto “mediatico” di “Spazzini del Web”: “La definizione più esatta è quella di Ingegneri Reputazionali- ci spiega- Noi offriamo ai nostri clienti una piattaforma digitale molto forte a partire dalla quale costruiamo Identità Digitali, ovvero la forma virtuale che ciascuno di noi assume sul web. Perciò non ci limitiamo a “spazzare” eventuali informazioni calunniose o infamanti che potrebbero rovinare la reputazione del cliente. Il nostro lavoro è diverso: costruiamo un mosaico che riconsegni il quadro quanto più possibile completo ed esatto della identità di ciascuno”. Il procedimento tecnico è la "reingegnerizzazione" dei motori di ricerca. Si inseriscono nel web una serie di notizie o immagini positive sul cliente che poi, attraverso una miscela di algoritmi e parole chiave, finiscono nelle prime schermate di Google. Un esempio? “Ci sono arrivate richieste da gruppi religiosi - continua Barchiesi – che vogliono che i motori di ricerca associno il loro nome ad alcune opere realizzate con i contributi dell’otto per mille. La somma delle occorrenze risultanti da questa connessione semantica andrà a comporre quel quadro di cui parlavo”. La costruzione della identità e la gestione della reputazione è tuttavia solo un aspetto del lavoro della Reputation Manager, lavoro che richiede competenze tecnico-informatiche, di comunicazione, legali. “Offriamo anche servizi di tutela dei minori e dei dati personali. Per quel che riguarda invece la rimozione totale di materiale e contenuti “scomodi”, la faccenda si fa più complicata. Si contatta il responsabile del contenuto per convincerlo a rimuoverlo o perlomeno ad integrarlo.  In Italia la normativa esistente, un decreto legislativo del 2003, non obbliga gli internet provider a vigilare sulle informazioni che ospitano sui loro server. Tuttavia devono rimuovere il contenuto illecito, una volta ricevuta notizia dello stesso. Ad ogni modo si valuta caso per caso. Solo in quelli più estremi- conclude Barchiesi- si fa partire una denuncia legale. Ma a causa dei tempi lunghi, si cerca sempre di evitarla”. Giacché nel frattempo il destino virale della rete fa il suo corso: in tempi brevissimi la notizia sgradita prende irrecuperabilmente il largo e la e-reputation naufraga.

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