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Football antimafia

Calcio e Spazi Pubblici nelle nuove democrazie Africane

di Vincenzo Cavallo

Oggi il Sud Africa è nuovamente entrato nell'agenda dei grandi media, praticamente dall'apartheid ad oggi non se ne è più sentito parlare. Altri paesi come il Kenya, l'Uganda, il Malawi, lo Zambia, lo Zimbawe o il Mozambico sono ancora sconosciuti alla maggior parte degli Italiani, qualcosa si è saputo riguardo le violenze post elettorali in Kenya e in Zimbawe, ma per il resto niente o quasi, il silenzio assoluto. Mi chiedo se esistano delle relazioni tra l'assenza di spazi pubblici, in tutti questi paesi, e la tendenza dei media occidentali a parlare di Africa solo in caso di guerre civili e/o carestie.

“Lo spazio pubblico è lo spazio dell'interazione sociale di significato in cui idee e valori sono: formati, trasmessi, appoggiati e respinti. Lo spazio pubblico che in ultima analisi diventa un terreno di addestramento per azione e reazione (Castells 2009)”.

La politica dell'Apartheid era basata sulla negazione dello spazio pubblico, ed ha fortemente influenzato lo sviluppo urbanistico di tutte le città Africane. Queste scelte urbanistiche sono ancora oggi alla base di molti dei problemi che affrontano le nuove democrazie Africane. Il primo ed il più evidente è il problema della violenza urbana e della sicurezza.

Passeggiare per Nairobi o Johannesburg è praticamente impossibile, esistono piccole isole createsi grazie ai locali notturni e a qualche artista pazzo. A Johannesburg l'unico posto dove potrete fare una micro passeggiata, a parte i mega centri commerciali e le città blindate che caratterizzano il paesaggio urbano, si trova a Melvielle, una strada di 600/700 metri, costeggiata da bar, ostelli e negozietti trendy. A Nairobi è la stessa cosa.

In Africa la negazione dello spazio pubblico è alla base del disagio giovanile, della mancanza di una società civile forte che riesca ad imporre la propria agenda ai governanti e di conseguenza è alla base dell'apatia dei media locali, e della mancanza di proteste civili che non sfocino in repressioni sanguinarie. Nel Novembre del 2009 ho girato un documentario partecipativo con un gruppo di artisti Keniani sul tema dello spazio pubblico, ed ho scoperto che nella tradizione Swahili esistono diversi modi per definire diversi tipi di spazi pubblici, ne abbiamo scelto uno: il Maskani, ed abbiamo sviluppato un film e una canzone su questo tema. Così ho scoperto che in una slum di Nairobi Mathare un gruppo di cittadini ha lottato per costruire un campetto di calcio strappandolo alla mafia locale e agli speculatori edilizi, oggi quel campetto è un importante punto di incontro per I giovani e I meno giovani, da quello spazio stanno nascendo progetti di arte pubblica dei quali si inizia a parlare in tutto il mondo.

Trasformare lo spazio urbano Africano è il primo passo verso una stabile democrazia.

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