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Lipp Lipp, Urrà

Nuove catastrofi italiane

Un grazie a Marcello Lippi, ct della Nazionale, per la pessima figura che è riuscito a far fare all’Italia ai Mondiali in Sud Africa.

È in buona e numerosa compagnia: il suo fallimento si aggiunge a quello di Bossi, che prima parla male della Nazionale, poi si rimangia tutto. Si aggiunge a quello del referendum a Pomigliano, al fallimento del tentativo della Fiat di scatenare una guerra tra poveri, al fallimento del ministro Sacconi, che prima scommette sull’azienda, poi ci rimane male che Marchionne comunque farà gli affari suoi.

Al fallimento di Tremonti, che non riesce a convincere proprio nessuno con la sua manovra e si trova contro i sindaci di mezza Italia. Al fallimento di Berlusconi che non riesce a domare Fini, Fini che non riesce a tirare fuori un ragno dal buco della sua immagine di uomo di una destra moderna: il tentativo di cavalcare la protesta contro la legge-bavaglio si è spento alle prime difficoltà.

Al fallimento di Confindustria che da due anni prevede la fine della recessione, ma non riesce a spiegare perché la disoccupazione aumenta di tre mesi in tre mesi, fino al provvisorio traguardo del 9.1%. Al fallimento della decenza politica: Brancher è stato nominato ministro, giusto in tempo per avvalersi del “legittimo impedimento” al processo per la scalata della banca Antonveneta. Mentre Berlusconi si sfila dal processo, lasciandoci però l’amico Fedele e il figlio Pier Silvio. Al fallimento della ricostruzione de L’Aquila. Ai fallimenti, i trucchi e i sotterfugi della Protezione e della Cricca.

Al fallimento del pontificato di papa Ratzinger, stritolato tra lo scandalo infinito della pedofilia e la solita storia del coinvolgimento delle finanza vaticane nelle torbide vicende giudiziarie italiane.

Al fallimento del Pd, che non sapendo che cazzo fare, si mette a far polemiche interne sulla parola “compagno”. Grazie, Lippi.

Il trucco di un’Italia nel pallone‘ sta volta non ha funzionato: tutti i problemi politici, tutte le contraddizioni della crisi, tutte le atroci sofferenze sociali sono ora nude davanti agli occhi degli italiani. Proprio come lo sono state sul campo di calcio durante le penose performance della Nazionale ai Mondiali. Sarà un’estate bollente. Lipp, lipp, urrà.

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