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legge bavaglio

"Vogliono impedire che le persone possano essere informate"

Legge-bavaglio, parla la figlia di Enzo Biagi, giurata a un premio per giovani cronisti

di Stefano Corradino*

Enzo Biagi il prossimo agosto avrebbe compiuto 90 anni. E chissà cosa avrebbe detto o scritto oggi, a proposito di una legge-mordacchia che ottenebra l'informazione e la giustizia e impedisce ai cittadini di conoscere i fatti, di scoprire la verità. "Ogni tanto me lo chiedono" afferma la figlia Bice Biagi ad Articolo21. "Anche in questi giorni. E talvolta me lo domando io stessa: e mi ricordo di quando mio padre raccontava che sotto il fascismo non si poteva raccontare neanche di un suicidio..."
Sabato a Pianaccio la seconda edizione del Premio giornalistico intitolato a suo padre. In un momento piuttosto caldo per l'informazione italiana.
Un momento critico: i giovani giornalisti fanno molta fatica. Hanno il precariato alle spalle (o davanti) eppure sono qui a testimoniare che la speranza di un'informazione libera c'è ancora.

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Il "citizen journalism"? E' un nuovo Giano

Il magma della Rete è in ebollizione. Due le novità in arrivo: DIASPORA, l'anti Facebook che non ti sequestra i dati, e Klout, algoritmica soluzione ai problemi di attendibilità delle notizie su Internet. Buone nuove, insomma, per il popolo dei social media, che ogni giorno riversa centinaia di migliaia di contenuti in rete. Mentre la tecnologia, sempre più semplice da usare (dai telefonini che trasmettono immagini in diretta su internet a software che fanno in automatico i montaggi dei video) offre al semplice cittadino l'occasione di diventare reporter.

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