Economia, televisione, cultura, e pure la Nazionale. E’ l’ora di una moderna utopia
L’Architettura di una nuova TV
Testimoni oculari raccontano che a Milano 2, la città del sogno berlusconiano di ricchezza diffusa, sul laghetto con le papere c’era il cartello “laghetto”. Una tautologia già profetica di quello che sarà il palinsesto di Canale 5, che prenderà vita proprio da quell’esperienza. Non a caso, un progetto di “città ideale “ ha dato vita a una nuova tv. Perché a sua volta la tv non fa altro che proporre modelli di vita a chi la “abita”. E nei prossimi giorni questo assunto proverà a trovare riscontro nella vera scommessa che sta dietro alla protesta contro la legge bavaglio: costruire un’altra “città televisiva”. Una agorà dell’etere, diversa da quell’enorme centro commerciale diffuso che dobbiamo “abitare” tutti i giorni, e di cui dobbiamo frequentare i canali e i televenditori più o meno travestiti.