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La rivolta degli immigrati nel giorno dei mondiali

Cronaca in diretta di un testimone della sparatoria e dei fatti avvenuti il 13-14 luglio a Castel Volturno

di Gian-Luca S. Castaldi

A Castel Volturno, nel quartiere di Pescopagano, la sera del 13 luglio 2014 (ore 20:00) due ragazzi originari della Costa d’Avorio sono stati feriti con un’arma da fuoco, a seguito di una lite con due italiani. I nomi dei due ragazzi sono YUSSIF BAMBA (35 anni) e NICOLAS GYAN (37 anni). La ragione della lite è stata molto superficiale. Yussif stava trasportando una bombola di gas ed è stato fermato da due italiani, Pasquale Cipriano (padre) e Cesare Cipriano (figlio), proprietari di un’agenzia di vigilanza privata. Questa agenzia, tra l’altro, non è neanche registrata: legalmente non esiste. I due sono scesi dalla macchina ed hanno cominciato a minacciare Yussif chiedendo dove avesse preso quella bombola. Infatti i due Cipriano, oltre a gestire un controllo privato ed abusivo della zona, vendono bombole del gas, e pensavano che il ragazzo avesse rubato la bombola, dato che non l’aveva comprata da loro. Il ragazzo ha insistito a ripetere che la bombola non l’aveva rubata a loro, ma che era sua, e allora Cesare Cipriano (figlio) lo ha aggredito. Nicolas, connazionale di Yussif, è intervenuto per aiutare l’amico, finché i due aggressori non sono scappati con la macchina. Una volta che la macchina si è allontanata, Nicolas ha chiesto a Yussif cosa fosse successo, e mentre quest’ultimo raccontava, la macchina è tornata. Dentro c’era solo Cesare Cipriano, che ha aperto il fuoco ed ha sparato ad entrambi ferendoli alle gambe.

Il Brasile secondo Orson Welles

A Rovito (Cosenza) due serate dedicate al Brasile curate da Ugo G. Caruso prolungano la ricca stagione del Cineforum Falso Movimento. Si parte mercoledì 16 alle ore 21 con un imperdibile evento speciale in cui verrà riproposto It’ all true ( Etutto vero), il capolavoro incompiuto in cui Welles nel 1942 racconta il suo Brasile sovvertendo gli stereotipi hollywoodiani in voga fino ad allora.

La Rai con le spalle al muro: ora o Titanic o BBC. Alè

L'addio di Floris fa scattare l'allarme sulla mancanza un progetto per l'informazione.

di Vittoria Muller

"Floris cacciato da Renzi? Stiamo scherzando? Matteo è stato il primo a dire concretamente che la politica deve uscire dalla Rai. Faccio osservare che da quando è arrivato non ha cambiato nessun direttore". Neanche il direttore generale. Questo non lo dice Michele Anzaldi, segretario della Commissione di Vigilanza e vicinissimo al premier Matteo Renzi. È il primo a parlare, a chiedere come sia stato possibile lasciarsi sfuggire "uno dei migliori conduttori del servizio pubblico".

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