A distanza di vent'anni torna "Scandali al sole. Estati di celluloide in vacanza e in città", la rassegna ideata nel 1995 da Ugo G. Caruso e basata su un'idea semplicissima quanto efficace, ovvero quella di riproporre film di vario genere e nazionalità accomunati tra loro dallo sfondo della stagione. Insomma un'atmosfera, un clima, una sensazione, una temperatura, una sorta di effetto sinestetico.
Stavolta ad ospitare la più "rovente" delle rassegne cinematografiche sarà l'Arena Pigneto di Roma (V. Luigi Filippo De Magistris, 21) ogni sera alle 21 dal 5 al 9 agosto.
La prima edizione ebbe luogo a metà degli anni novanta a Cosenza allorquando a Caruso, storico del cinema e a quei tempi ancora critico militante, fu offerto dal Comune della sua città natale, Cosenza, di progettare e coordinare il cartellone delle manifestazioni estive. Fu a quel punto che per il cinema pensò ad una formula che gli avrebbe consentito di presentare titoli di qualità, per lo più inediti o passati meteoricamente nel circuito commerciale, senza restare imprigionato in un genere ma evitando al contempo di assemblare film sparsi senza un preciso filo conduttore. Così, per tre anni nell'accogliente villa comunale ottocentesca del centro storico della città, all'ombra di lecci secolari, ebbe luogo un appuntamento decisamente più consono alla programmazione cinematografica di una grande città. E curiosamente proprio quando a Roma, scomparsa la gloriosa Massenzio e "normalizzato" il Cineporto, l'offerta delle arene estive si faceva sempre più piatta, culturalmente pavida e orientata a raccogliere non tanto cinefili curiosi e nottambuli, quanto incalliti disertori delle sale, desiderosi solo di trascorrere una serata all'aperto a buon mercato. La scelta di "Scandali al sole" invece era orientata su direttrici opposte e proponeva maestri consacrati della storia del cinema come Bergman, Kurosawa, Olmi, Kiarostami, registi britannici del calibro di Mike Leigh e Neil Jordan, auteurs francesi di culto come Rohmer, Rivette, Chabrol, Deville o Téchiné, molti indipendenti americani a partire da John Sayles e Richard Linkleter, esordienti italiani non allineati, cineasti europei di punta come lo svizzero Tanner, il tedesco Schloendöerff, lo spagnolo Trueba, l'ungherese Meszaros, il romeno Pintilie, accanto a svariati titoli esteuropei o scandinavi inediti da noi e direttamente richiesti agli istituti culturali esteri in Italia, come pure film asiatici, maghrebini e latinoamericani. Quasi sempre al film si accompagnava un concerto, un reading, una performance o la presentazione di un libro ad esso tematicamente correlato. Nell'ultima edizione, quella del 1997 si arrivò a ben 28 titoli su pellicola di cui uno solo era stato regolarmente distribuito rimanendo peraltro di fatto "invisibile". Insomma, un evento rilevante per una cittá di provincia che non trovava corrispettivi neanche nei cartelloni delle grandi città. Ma nonostante il successo di pubblico e l'attenzione mediatica, come sovente accade soprattutto nei comuni meridionali, il cambio di amministrazione fu fatale all'iniziativa e l'evento non ebbe più luogo senza che il cartellone estivo cittadino lo rimpiazzasse con un'niziativa cinematografica qualsivoglia. Affezionato alla sua ceatura, Caruso pensò bene allora di proporla alla Provincia di Roma con un progetto che prevedeva la creazione di un circuito che avrebbe fatto viaggiare i titoli da Civitavecchia ad Anzio e da Velletri a Bracciano. A dispetto però dell'interesse dei comuni coinvolti l'idea fu accantonata per le consuete irrisolutezze della politica. Stessa cosa accadde più tardi con il Comune di San Benedetto del Tronto dove un cambio della guardia disfece quanto giá concordato. A questo punto, Caruso attratto nel frattempo da nuove prospettive, accantonò suo malgrado la formula. Comunque, non se ne dimenticò mai del tutto se a distanza di vent'anni esatti, forte di un accattivante logo disegnato disegnato dal grande cartoonist Vittorio Giardino, rilancia la sua rassegna, seppure per soli 5 giorni, all'Arena Pigneto di Roma con la quale collabora da alcuni anni firmando eventi sotto il marchio di qualità "Carte blanche d'été ad Ugo G. Caruso", l'ultimo dei quali all'inizio di luglio è stata la kermesse "Blake e Mortimer - Operazione Alphaville" ispirata alle bandes dessinées di Edgar P. Jacobs.
La quarta edizione della rinata rassegna sarà idealmente anticipata da un film sicuramente in tema, "Quell'estate del '42" (USA 1971) di Robert Mulligan, presentato come quattordicesimo incontro della serie "I capolavori sconosciuti secondo Ugo G. Caruso" , in qualche modo imparentato con la selezione proposta a partire da mercoledì 5 agosto.
Ad aprire la rassegna è "Bell'amico" (Italia 2001), pluripremiato esordio nella regia dello sceneggiatore Luca D'Ascanio che con fine e ardita scrittura filmica imbastisce una commedia originale e irriverente verso il politically correct ed altri birignao della sinistra di casa nostra, insomma quasi una sorta di "Ecce bombo" aggiornato ai tempi correnti. Si prosegue il 6 con "Lila dice" ("Lila dit ca" Francia 2004) di Ziad Doueiri che aveva già firmato il delizioso "West Beirut". Ambientato nel quartiere multietnico Le Panier di Marsiglia, mette in scena il rapporto tra Chimo, un giovane maghrebino e l'angelica Lila (interpretata dalla sensualissima Vahina Giocante, indimenticata protagonista di "Marie della Baia degli Angeli") che con il suo linguaggio sconvolgente lo trascina nel proprio universo erotico. Il 7 è la volta di "Genova" ("A summer in Genoa" Regno Unito 2008) di Michael Winterbottom, uno dei registi britannici più interessanti di oggi che racconta la breve e travagliata stagione trascorsa nella città ligure da una famiglia inglese al seguito del padre vedovo interpretato da Colin Firth che accetta un incarico universitario ma in realtà cerca un luogo dove ricominciare una nuova vita. Sabato 8 invece il programma prevede "L'anno in cui i miei genitori andarono in vacanza" (Brasile 2006), diretto da Cao Hamburger che ci riporta all'indimenticabile giugno del 1970, quello del Mundial in Messico vinto dalla Seleçao di Pelè, Tostao, Gerson, Jairzinho, Rivelino, Carlos Alberto, ecc. battendo in finale la Nazionale italiana. Proprio il futebol sarà la risorsa cui si aggrapperà l'undicenne Mauro, quando si ritroverà ospite di una comunità di austeri israeliti a San Paolo dove è stato lasciato dai genitori, giovani oppositori della famigerata dicta-dura, in fuga dalle persecuzioni poliziesche. Gran finale domenica 9 con "S.O.S. Summer of Sam" ( USA 1999), il capolavoro di Spike Lee, un affresco corale che ci conduce nella Grande Mela durante l'estate maledetta del 1977, quella in cui New York fu insanguinata dalla lunga catena di delitti commessi dal serial killer David Berkowitz e che culminò col black out e i saccheghi del 13 luglio. Tra mafiosi italoamericani e stravaganti frequentatori dello Studio 54 su un soundtrack che alterna disco e punk, uno dei migliori film americani degli ultimi 30 anni.
Cinque serate, dunque, per vivere due volte l'estate, nella realtà e sullo schermo.