You are here

Apriti , Cielo. Alla ricerca di nuove tele-visioni

di MeFisto

Il digitale terrestre in Italia è come il 38° Parallelo, la linea di confine su cui fu divisa la Corea, all’epoca della Guerra Fredda, dopo una guerra molto calda, che vide confrontarsi le due superpotenze; gli Usa e l’Urss (con tanto della Cina di Mao).

Il parallelo col 38° Parallelo non vi sembri campato in aria, perché è già on air: è sul digitale terrestre che sta avvenendo lo scontro tra le due superpotenze della televisione in Italia. Da un lato, il “monopolio a due piazze”, quello Rai ridotta al ruolo di concubina, nel “lettone” Mediaset. Dall’altro, il monopolista del satellite, Sky, con la sua base terrestre, Cielo.

Insomma, i campioni della tv generalista si scontrano col campione della tv satellitare, appunto, sul terreno del digitale terrestre. La tivù generalista tenta di travestirsi da tematica, come fa la Rai. Dal canto suo Mediaset tenta la carta della pay.

Su fronte opposto, con Cielo, Sky tenta di cogliere l’opportunità delle trasmissioni in chiaro, senza il filtro della pay tv. Dando la possibilità di usufruire delle migliore produzione tv del satellite, news comprese, grazie agli appuntamenti con Sky Tg 24, recentemente premiato come il miglior telegiornale che viene trasmesso in Italia.

Riccardo Chiattelli, 34 anni, romano trapiantato a Milano è il responsabile del palinsesto di Cielo.

Chiattelli, ci si diverte a stare in trincea sul digitale terrestre?
Sì, abbastanza. È una bella sfida, ci sta dando soddisfazioni sia in termini di audience, che di raccolta pubblicitaria.

Che però non dichiarate pubblicamente.
Siamo partiti da poco, abbiamo in mente molte novità interessanti per l’autunno e per la prossima primavera. Prima di fare bilanci è meglio dedicarsi alla crescita del canale.

Chi è il vostro target. Insomma, chi sono i telespettatori che cercano Cielo sul digitale terrestre?
Ci rivolgiamo a pubblico giovane, tra i 25 e i 45 anni. Che cerca contenuti nuovi e interessanti, buon cinema, buona informazione, documentari di qualità, che preferisce un intrattenimento con un quid in più rispetto all’offerta attuale. Senza sottovalutare il target “familiare”.

Però, attualmente la vostra offerta viene dalla tv a pagamento via satellite.
Sì, ma questo è un fatto che non deve essere sottovalutato. Rendere disponibile in chiaro e gratuitamente il meglio dell’offerta che è appena transitata sul satellite è un’idea che si sta rivelando vincente. Buoni film, belle serie, buona informazione che altrimenti non sarebbero stati fruibili da tutti.

D’accordo, Chiattelli. Però, se da un lato abbiamo l’impressione che spesso il digitale terrestre a pagamento sembri una tivù tematica satellitare di serie B, dall’altro Cielo non rischia di essere una semplice vetrina della produzione satellitare?
No. Perché stiamo per produrre programmi “made in Italy”. Sia per il day time (cioè la fascia pomeridiana, ndr) che per il pubblico di prima serata. Lo vedrete in autunno e nella prossima primavera.

In considerazione della povertà dell’offerta sul digitale non a pagamento, verrebbe voglia di dire “apriti Cielo”.
Ci stiamo lavorando.

Categorie: