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Podemos, la sinistra che vince con i social network

Su “il manifesto” dello scorso 27 dicembre Massimo Serafini e Marina Turi parlano a ragione della disinformazione sulle recenti elezioni politiche spagnole. Vale a dire il superficiale parallelismo tra “Podemos” e i cosiddetti fenomeni populisti. Tra l’altro, sotto la citata categoria del populismo albergano esperienze assai diverse tra di loro e fa comodo assimilarle e confonderle. Non solo. Della consultazione iberica non si è colta la novità più interessante quanto al rapporto tra media e politica, sempiterno argomento di discussione.

Grillo denuncia una persecuzione contro il suo movimento

"Viviamo tempi interessanti. Siamo arrivati alla resa dei conti, al collasso economico e sociale di una Nazione. Ed è iniziato il gioco al massacro verso chi si oppone. Si attacca sempre con ferocia, come insegna la Storia, chi vuole il cambiamento e denuncia l'insostenibilità di un Regime". Sono queste le parole di un nuovo post di Beppe Grillo sul suo blog. Un plotone di esecuzione, scrive ancora il comico genovese, schierato per far fuori ogni vento di cambiamento.

Gli utilizzatori finali

L’Italia è un Paese che va a puttane. Sù, diciamocelo senza falsi pudori o moralismi retrò. E diciamocelo in barba ai doppi sensi. L’economia del Paese è andata a puttane un paio di anni fa: oggi ci si presenta il conto di oltre 24 miliardi di euro. L’occupazione è andata a puttane: il conto è salato, il 9 per cento di incremento dei senza lavoro. La politica è andata a puttane: leggi ad personam, xenofobia di Stato, leggi contro la libertà di stampa e il diritto all’informazione.

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