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In morte della RAI

di Vincenzo Vita

Nelle prossime ore (oggi?) si consumerà il “delitto perfetto” del servizio pubblico radiotelevisivo. Quest’ultimo è dalla primavera-estate nella cella dell’esecuzione, in attesa di una telefonata del governatore che, naturalmente, non arriverà. Un’agonia durata 232 giorni. E il conto alla rovescia arriva proprio al confine tra l’autunno e l’inverno. Sull’azienda di viale Mazzini calano il buio e il freddo. Il Senato, in terza lettura, vara un testo mediocre e pericoloso. Una controriforma chiamata riforma, com’è d’uso nella stagione recente, quando ai misfatti politici si sono aggiunti quelli semantici.

Auditel, la caduta degli dei

di Vincenzo Vita

Giovedì e venerdì della prossima settimana al Detour di Roma sarà presentato  “La scomparsa dell’Auditel” un docufilm scritto e diretto da Giulio Gargia.

L’autore è tra coloro che in varie sedi sottolineano da tempo l’anomalia dello strumento italiano i rilevazione dell’ascolto televisivo. Insieme –tra gli altri- a studiosi come Francesco Siliato e Roberta Gisotti (suoi due puntuali volumi sulla materia), Renato Parascandolo e Glauco Benigni. Il caso è di nuovo deflagrato grazie ad una preziosa inchiesta del Corriere della sera, condotta da Massimo Sideri. E si ricordano i precedenti.

15 giorni senza Auditel, manna dal cielo per la tv

La società di rilevamento degli ascolti sospende per due settimane la diffusione dei dati dopo che a causa di un baco era stata svelata l’identità delle famiglie dotate di scatoletta

di Alessandra Comazzi

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