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Charlie Hebdo

Charlie Hebdo, cronaca di una seduta di autoanalisi

Una cartolina di Mathieu Madenian
traduzione di Patrizia Di Terlizzi dalla pagina 7 di CHARLIE HEBDO del 14 gennaio 2015

Caro Charlie,
ma hai visto che casino? Hai visto che parlano tutti di te? Non è strano? Lo sai, sono sconvolto da tutte le persone che ho visto durante questa settimana. Quando Charb mi ha proposto di scrivere su Charlie, ho sentito che avrei avuto l'occasione di unirmi a un manipolo di irriducibili, un improbabile gruppo di disegnatori erotomani, di economisti alternativi, di mangiapreti uniti dal desiderio di ridere, denunciare, accomunati dal piacere di dispiacere. Quindi non c'era quasi nessuna ragione per leggerti. Quando ti compravo, mi sentivo unico. Un po' come il tizio a cui piace una serie americana che poca gente conosce. Tutti guardano PLUS BELLE LA VIE(1) e tu ti ricarichi con THE WIRE(2). Caro Charlie, ci eri quasi riuscito.

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L'ultima vignetta postata sui profili social di Charlie Hebdo è quella del Califfo al-Baghdadi che fa gli auguri a tutti per il 2015. «E soprattutto la salute», è l'ironico augurio che urla il jihadista a capo dello Stato Islamico dell'Isis. La redazione ha scritto per accompagnare la vignetta, il tweet: "Al dunque, i migliori auguri".

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