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C'e' un nuovo Moggi in giro tra stadi e tv

Bogarelli, è l'uomo nuovo al centro di potere del calcio italiano. Un sistema da miliardi di euro tra pubblicità e diritti tv, con i club che hanno un rapporto di dipendenza economica con la Infront.

Per capire le cose, come sempre, è bene partire dai soldi. Sui 2,3 miliardi di euro di entrate delle 20 squadre del massimo campionato, circa 1,1 miliardi (987 milioni dai diritti tv e 150 da diritti di marketing e sponsorship) arrivano attraverso Infront. Tanto. Ancor più se si calcola che il giro d'affari del campionato comprende 417 milioni di plusvalenze. Al netto di questa voce, ogni 100 euro che entrano nelle tasche dei club, 60 arrivano da Bogarelli & C. L'advisor della Lega - che ha chiuso il 2013 con 11 milioni di profitti, più di tutte le squadre della A - gestisce pure marketing e pubblicità di Inter, Milan, Udinese, Genoa, Sampdoria, Lazio, Palermo e Cagliari. E chi ha in mano il rubinetto di questa liquidità - visto che il football tricolore è in rosso per 202 milioni - ha in pugno la sopravvivenza stessa del pallone.

Ancora tu... Torna il conflitto di interessi

A 10 anni dalla Gasparri, si prova a intervenire sul nodo tv

di Vincenzo Vita

Si è tenuta presso la Commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati l'audizione di Articolo 21 sul conflitto di interessi. Infatti, è programmata per i prossimi giorni la (almeno formale) calendarizzazione in Aula dell'iter parlamentare. Sono 4 i testi in discussione: Bressa (n.275) e Civati (n.1832) del Partito democratico, Fraccaro (n.1059) del Movimento 5Stelle, Tinagli (n.1969) di Scelta Civica. Cui si dovrebbe aggiungere una proposta di Sinistra, Ecologia e Libertà. Nella veste di accademici assai qualificati sulla materia erano stati sentiti in precedenza anche Roberto Zaccaria e Andrea Pertici, che hanno avuto un ruolo fondamentale nel definire le ipotesi di Articolo 21.

Perchè la TV d'estate fa ancora più schifo del resto dell'anno?

Un fenomeno legato ai criteri Auditel e a una visione superata dell'Italia

di Luca Cadura

Ci risiamo. Come da copione (anzi da palinsesto), le grandi televisioni generaliste a metà giugno hanno chiuso bottega per ferie e se ne riparla a metà settembre.

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