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Sangue, un film sulla morte come sacramento folle

Doppio giro di vite nel cinema come poema di Pippo Delbono

di Riccardo Tavani

Si dovrebbe guardare al cinema di Pippo Delbono come a un unico spazio poetico-narrativo, fatto di canti, proprio come in un poema. Questo di Sangue è fin qui il canto più scabroso, sia per il tema-girone in cui ci fa scendere, sia per le due figure che ci mette nella carne viva e negli occhi. Il tema di questa cantica è quello della morte. La prima figura è la vecchia madre del poeta, che e-sangue scivola, prima bisbigliante poi sempre più muta, dal letto di casa a quello d’ospedale, all’esposizione nella camera mortuaria, al gorgo meticolosamente piombato di una bara. La seconda figura è quella visceralmente repulsiva nell’inconscio pubblico, ancora oggi, di Giovanni Senzani. Capo delle Brigate Rosse nel sangue acceso del suo capitolo finale, è responsabile anche dell’esecuzione di Roberto Peci, fratello del pentito Patrizio, in un luogo desolato e sporco della periferia romana.

Belfagor colpisce ancora

Ritorna il fantasma del Louvre in un film muto del 1927 riproposto a Rovito (Cosenza) nell’evento di fine anno curato da Ugo G. Caruso

Gran finale come ogni anno a Rovito con un evento speciale curato da Ugo G. Caruso in collaborazione con il Cineforum Falso Movimento. Dopo le serate-strenna delle passate edizioni (Soirèe Tati; La via italiana alla pubblicità: Carosello 1957-1977, segni/disegni, sogni/bisogni,/costumi/consumi”; Notte sconfinata, Una maratona Ai confini della realtà) domenica 29 a partire dalle 17.30 al Teatro Comunale è in programma la kermesse La nuit de Belfagor.

Natale da brivido con un thriller scandinavo

Al Teatro Comunale di Rovito, consueto ritrovo dei cinefili cosentini, lunedì 23 ore 21, per il Cineappuntamento n. 36 di Flashback, Ugo G. Caruso chiude la stagione con L'Ipnotista (Hypnotisören), uno dei migliori titoli dell’anno che segna il felice ritorno a casa di Lasse Hallström dopo le ultime deludenti prove hollywoodiane.

Stoccolma. Il commissario Jonna Linna è chiamato ad indagare su un triplice omicidio all'interno di una famiglia. Il padre è stato ucciso nella palestra in cui è istruttore e la moglie e la figlia minore nella loro abitazione. L'unico sopravvissuto, ma in coma, è Josef il figlio maggiore. C'è però anche una sorella che vive da sola e che potrebbe costituire il prossimo bersaglio dell'assassino. Linna ha bisogno di avere indizi e chiama quindi al capezzale del ragazzo l'ipnotista Erik Maria Bark -anni addietro considerato il migliore nel suo campo ma poi caduto in disgrazia per colpa di uno scandalo- affinché scavi nei ricordi del giovane. Erik non sa che però l'assassino si è messo anche sulle sue tracce e che l'incolumità di sua moglie e di suo figlio Benjamin sono a rischio. Quando il bambino viene rapito, Erik e Joona dovranno lottare contro il tempo per scoprire l'identità dell'assassino e salvare la vita di Benjamin.

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