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Elena Ceste e le ipotesi su una vita interrotta

di Patrizia Di Terlizzi

Durante l'inverno molte piante non sopravviverebbero al freddo senza teli di protezione, nonostante siano nelle serre. Elena Ceste nonostante la sua casa, come una serra, non è riuscita a sopravvivere. Un fiore strappato alla vita in una mattina nebbiosa di gennaio di nove mesi fa. E uno di quei teli che proteggono le piante dalla morte non ha potuto proteggere il suo corpo. Qualcuno l'ha gettata in un canale, a poche centinaia di metri dalla sua casa di Costigliole. Il corpo è stato scoperto in quel piccolo corso d'acqua, in località Chiappa in provincia di Asti, il 18 ottobre scorso. E' questo probabilmente uno dei punti nodali della drammatica vicenda di cronaca nera che sta tenendo in sospeso tutta l'Italia, uno dei punti a cui gli inquirenti stanno lavorando per scoprire la verità.

Amore, solitudine e cucina a Mumbai

Serata speciale al Teatro Comunale di Rovito dove lunedì 3 alle ore 21 Ugo G. Caruso festeggia idealmente il Cineappuntamento n. 40 di Flashback. Un piccolo traguardo impensabile nel 2009 quando su invito di Giuseppe Scarpelli, animatore del Cineforum Falso Movimento, Caruso, già storico del cinema e critico militante, da quarant'anni residente a Roma, prese l'impegno ogni qual volta si fosse trovato a Cosenza, sua città natale, di condividere uno dei suoi film preferiti tra quelli visti negli ultimi anni, con la comunità di cinefili e spettatori curiosi della vasta area urbana cosentina che da tempo si dà convegno regolarmente nel ridente centro presilano. La scelta stavolta è caduta sul film indiano The lunchbox, scritto e diretto da Ritesh Brata e fin qui acclamato nel 2013 al Sundance, a Cannes, Toronto, Rotterdam e Torino. Ma per impreziosire ulteriormente la serata Caruso ha voluto coinvolgere pure la sua amica Francesca Marino, cosentina anch'ella, nota giornalista d'inchiesta e corrispondente per l'India di varie testate italiane ed europee che interverrà in video da New Delhi.

Halloween, la filosofia si prende la scena

A Napoli Zap Mangusta presenta “Le infradito di Buddha”

Da venerdi 31 ottobre, a Napoli, doppio appuntamento con l'autore di quello che sta diventando uno dei “casi” letterari dell'anno. Zap Mangusta arriva sotto il Vesuvio camminando piano con le sue “Infradito di Buddha”. Quello che invece va forte è il suo lavoro, edito da Ponte alle Grazie, secondo nelle classifiche di vendita dei libri di filosofia.

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