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De Gennaro : Sono solidale con i funzionari condannati per la Diaz, provo dolore per chi ha subìto violenza. Agnoletto : è arrogante come un capobanda, si dimetta.

Gianni De Gennaro, già capo della Polizia dal 2000 al 2007, tramite una nota di Palazzo Chigi dichiara: «Le sentenze della magistratura devono essere rispettate ed eseguite, sia quando condannano, sia quando assolvono». Il prefetto, ora sottosegretario alla presidenza del Consiglio, commenta così la sentenza che condanna i vertici della polizia di Stato per le violenze alla scuola Diaz durante il G8 del 2001.

Sulla sentenza aggiunge: «In seguito alle decisioni per i gravi fatti di Genova, le competenti autorità hanno puntualmente adempiuto a tale dovere, operando con tempestività ed efficacia», ricorda il sottosegretario con delega ai Servizi. «Per quanto mi riguarda ho sempre ispirato la mia condotta e le mie decisioni ai principi della Costituzione e dello Stato di diritto e continuerò a farlo con la stessa convinzione nell'assolvimento delle responsabilità che mi sono state affidate in questa fase».

Nella sua nota, De Gennaro aggiunge: «resta comunque nel mio animo un profondo dolore per tutti coloro che a Genova hanno subito torti e violenze ed un sentimento di affetto e di umana solidarietà per quei funzionari di cui personalmente conosco il valore professionale e che tanto hanno contribuito ai successi dello Stato democratico nella lotta al terrorismo ed alla criminalità organizzata».

«Le parole di De Gennaro sono opposte a quelle che ci si dovrebbe aspettare da un uomo che ha giurato di servire le istituzioni e che oggi rappresenta il governo; sono parole molto più simili a quelle di un capobanda che, dopo aver subito una sconfitta, resta consapevole dell'enorme potere di cui ancora dispone».

Vittorio Agnoletto portavoce del Social forum al G8 di Genova, commenta la dichiarazione del sottosegretario De Gennaro. «Nelle parole dell'ex capo della polizia - aggiunge - non c'è nemmeno l'ombra delle scuse che, se pur solo formalmente, ha chiesto il suo successore Manganelli». «De Gennaro, con arroganza rivendica ogni cosa e sfottendo i giudici osa addirittura affermare, che tutto si è svolto secondo la Costituzione, lui che a Genova nel 2001 era il capo della polizia e quindi il responsabile della gestione dell'ordine pubblico».

«Nemmeno una critica - rileva Agnoletto - verso i dirigenti di polizia condannati per reati estremamente gravi, ai quali va anzi la sua solidarietà. La stessa solidarietà in nome della quale per undici anni i vertici della polizia hanno cercato di impedire l'azione dei pubblici ministeri e di bloccare i processi. Per tutti gli altri resta solo un generico dolore; nemmeno un accenno alle vittime della violenza provocata dai suoi sottoposti».

«In qualunque altro Paese europeo De Gennaro sarebbe stato sospeso dall'incarico già nel 2001; è inaccettabile - conclude - che resti al governo nel silenzio colpevole di tutto il parlamento».


da www.unita.it

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